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Attenzione agli amori estivi

09/06/2008

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

L’estate ardente presenta il suo conto salato in autunno. I medici lo sanno per evidenza clinica professionale. L’Istituto Superiore di Sanità lo conferma dal punto di vista epidemiologico: ogni anno il bollettino delle infezioni sessuali mostra che la frequenza si impenna sul finir dell’estate e continua con un’onda lunga fino ad ottobre e oltre.
Felici e innamorati, trasgressivi e appassionati, oppure solo casuali, gli amori estivi hanno una caratteristica comune: sarà il chiaro di luna, sarà l’allegria alcolica, o l’ebbrezza calda della pelle dorata, o l’esaltazione dei sensi scappati alla routine e al grigiore invernale, fatto sta che d’estate uomini e donne tendono a non proteggersi dal rischio di malattie sessuali. O comunque sono molto meno attenti all’autoprotezione rispetto agli altri periodi dell’anno. Forse pensando che l’amore sia un talismano, che la felicità sia uno scudo, che una volta non basti per prendere qualcosa di brutto, uomini e donne si consentono di vivere un’emozione spensierata senza “se” e senza “ma”. E tendono a dimenticare che la situazione di rischio è oggi critica e che anche “la persona che conosco e di cui mi fido”, come dicono in tanti a propria scusa, può trasmettere una malattia anche grave.
Sono tre le cose da sapere quando si parla di malattie sessualmente trasmesse. La prima è che quando una persona è portatrice o infetta di un germe a trasmissione sessuale, in genere ne porta più di uno. Purtroppo. Bisogna quindi monitorare accuratamente chi abbia contratto un’infezione, per il rischio di vederne comparire altre nei mesi successivi.
“Non si manifestano tutte subito?” dirà qualcuno. No. Il secondo punto è infatti questo: le malattie sessuali hanno tempi di incubazione molto diversi. Ecco perché potremo avere una prima malattia che si presenta con evidenza subito dopo la vacanza: per esempio, la gonorrea, che nell’uomo causa una secrezione purulenta dai genitali, mentre nella donna dà una vaginite aspecifica, che può passare quasi inosservata. Il medico prescrive un antibiotico, che in genere cura rapidamente la malattia. Tuttavia, dovrebbe prescriverlo anche alla partner, anche occasionale (cosa non semplice). Se si è trattato di un’avventura extraconiugale (o extra coppia stabile) bisognerebbe trattare anche il/la partner traditi, se la coppia stabile non usa il profilattico (cosa difficilissima). Altrimenti è evidente come ci sia il rischio di infettare anche il/la partner sani e ignari. Questo rischio sottolinea quanto l’autoprotezione debba essere fatta non solo per sé, ma anche per un minimo di responsabilità verso il/la partner traditi. Già il tradimento è pesante, ma se poi il fedifrago – o la fedifraga, perché le pari opportunità dilagano – trasmette anche una malattia, magari seria, questo è gravissimo e davvero imperdonabile. Oltretutto, se è stata contratta un’ulteriore malattia, questa può passare inosservata, grazie alla cura antibiotica, e presentarsi poi a distanza di mesi con segni più drammatici, come succede per la sifilide. “Decapitata” dalla cura antibiotica, la Spirocheta, germe maligno responsabile di questa gravissima malattia, scompare dalla lesione primaria e invade l’organismo, causando la più temibile sifilide secondaria, dopo circa due-tre mesi dall’infezione. “Figurati! La sifilide!”. Sì, purtroppo questa malattia, che credevamo debellata dagli anni Cinquanta, grazie alla penicillina, sta tornando alla grande, proprio per effetto della crescita della prostituzione e della promiscuità. Oppure, indipendentemente dall’uso degli antibiotici, una seconda malattia può comparire a distanza di tempo, specialmente se di tipo virale: è il caso dell’Herpes genitale o del Papillomavirus, oggi in diffusione quasi esponenziale, specie tra i giovani e i giovanissimi.
In sintesi, è oggi alto il rischio di infezioni multiple, con tempi di incubazione e di manifestazione molto diversi, anche mesi dopo l’infezione. Il terzo punto è che, contrariamente a quanto si pensi, la maggior parte di queste infezioni non si limita ai genitali: soprattutto se non diagnosticate e non curate in tempo, entrano nel sangue e si localizzano negli organi più diversi, dal fegato alle articolazioni, agli occhi, al cervello.
Il messaggio chiaro è uno solo: proteggetevi, sempre. Perché l’autunno può essere molto amaro. Se il profilattico è usato fin dall’inizio del rapporto, in ogni tipo di rapporto, a maggior ragione se occasionale, l’efficacia di protezione è molto elevata. Ed educate i vostri figli a farlo. Tenendo presente che le raccomandazioni all’uso del profilattico funzionano di più se è un adulto maschio a farle al giovane. Quindi il messaggio educativo è più efficace da padre a figlio, da insegnante (o allenatore) ad allievo, da amico ad amico. Serve un impegno di tutti all’educazione dei maschi, a proteggersi e proteggere. Se la contraccezione, ormonale e non, è stata per anni una “questione di donne”, la protezione dalle malattie sessualmente trasmesse richiede un impegno in prima persona degli uomini. Se sono davvero uomini.

Adolescenti e giovani Malattie sessualmente trasmesse Profilattico

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