Arianna M. (Vicenza)
Tenere i muscoli attivi: primo passo antifragilità
Il primo nemico della forza muscolare e dell’energia vitale è l’inattività fisica, da contrastare con attività fisica quotidiana (Box 2). Il secondo nemico, in crescita esponenziale, è l’obesità con l’associata sindrome metabolica, nella quale il grasso occupa gran parte del volume corporeo, con muscolatura sempre più ridotta con l’aumentare del peso, dell’inattività fisica e dell’autoreclusione in casa, senza luce naturale e con eccesso di luce artificiale. Il terzo nemico è la depressione, spesso in comorbilità con sovrappeso e obesità.
Seguono poi le degenze a letto, per malattie o fratture, per malattie neuromuscolari, per tumori. Sono dannosissime le cure cortisoniche croniche.
Le carenze alimentari di proteine, vitamine (D, C e gruppo B), calcio e oligominerali preziosi, carenze frequenti nell’anziano per problemi di masticazione e, a volte, di povertà, aggravano fragilità e sarcopenia. L’attenzione a utilizzare integratori di qualità aiuta a contrastarle. Dovrebbero essere ben prescritti da un medico di fiducia, attento a questi aspetti dell’invecchiamento.
Un semplice check-up dei muscoli
Se abbiamo difficoltà anche ad aprire la bottiglia dell’acqua minerale, dobbiamo doppiamente preoccuparci: perché quella debolezza dei muscoli della mano e del polso predice anche una maggiore vulnerabilità alle fratture del polso stesso in caso di caduta.
Anche la riduzione della velocità e la perdita di sicurezza del passo sono un indicatore semplice e affidabile.
Se poi vogliamo essere più scientifici, ecco che la sarcopenia è molto probabile se questa velocità è inferiore a 0,8 metri al secondo. Esami strumentali più specifici come bioimpedenziometria, tomografia assiale computerizzata (TAC) o densitometria (DEXA) la possono confermare e quantizzare.
Perché la fragilità muscolare è così minacciosa per la salute?
Di fatto, l’attività muscolare è un fattore di maggiore giovinezza cerebrale. L’irisina, prodotta dai muscoli quando lavorano attivamente, è un potente fattore di rigenerazione cerebrale, insieme ad altri fattori neurotrofici, più stimolati se l’attività fisica, come il camminare, si associa all’apprendimento di nuovi esercizi, come nell’acquagym. Ancora meglio se il movimento è effettuato con un accompagnamento musicale, come nel ballo, un fantastico anti-age senza età.
Non solo. A livello di placca muscolare, il comando mentale che dice al muscolo “Muoviti!” libera due tipi di sostanze: l’acetilcolina, primo attivatore motorio, ma anche fattori trofici, ossia nutritivi, che inducono il mioblasti, gli operai costruttori, ad aumentare la sintesi di actina, miosina e tropomiosina, le belle proteine che costituiscono i muscoli. E’ questa la ragione per cui l’attività fisica aumenta proprio la massa dei muscoli e la loro forza. Con squisita reciprocità, la placca muscolare libera fattori trofici che aiutano la manutenzione e la riparazione delle fibre nervose, i dendriti motori e i loro neuroni, rallentando in parallelo anche la comparsa del Parkinson.
Attenti anche all’alimentazione, con un giusto apporto proteico (circa 1 grammo per chilo di peso) e pochi zuccheri semplici.
In sintesi: iniziamo la giornata con attività fisica all’aria aperta, per restare più tonici, più sani, più autonomi, più svegli. E perfino più felici di essere vivi. E incoraggiamo gli anziani di famiglia a uscire e camminare alla luce del mattino, ora che la bella stagione ci incoraggia ad assaporare di più la bellezza della vita, anche dopo gli ottant’anni.
Box 1. Sarcopenia: la prima causa della fragilità
Si tratta di una condizione patologica molto sottovalutata che:
- causa progressiva fragilità fisica e psicologica;
- erode e distrugge l’autonomia di vita e la lucidità mentale della donna e dell’uomo;
- è il “gigante” minaccioso della geriatria mondiale.
La sarcopenia è definita:
- primaria, quando si riferisce alla perdita progressiva di circa l’1,5% per anno della massa muscolare. Inizia dai vent’anni in poi, con un’accelerazione per le donne dopo la menopausa, se non viene fatta tempestivamente una terapia ormonale sostitutiva;
- secondaria, quando la perdita muscolare è accelerata. Diventa allora tanto più minacciosa quanto più è rapida e significativa.
Box 2. Sarcopenia: prevenirla con il movimento salvavita
- camminare fuori, la mattina, per almeno 30 minuti, meglio se tre quarti d’ora, alla luce naturale. L’alternanza luce-buio naturale è il primo regolatore dei nostri bioritmi, altro potente fattore di energia e di salute, come sempre ricordo. Riprendere a camminare alla luce naturale abbassa anche il cortisolo, demolitore di salute e di muscoli. La camminata, a velocità compatibile con l’età e il livello di allenamento, è il primo fattore anti-sarcopenia e anti-fragilità;
- integrare le camminate al mattino (ma non sostituirle, sono essenziali!) con esercizi a corpo libero e con piccoli pesi, meglio se con un/una fisioterapista che insegni bene come farli e ripeterli poi a casa;
- fare flessioni sulle braccia, stando in piedi, appoggiando le mani al muro, con i piedi un po’ più distanti dalla parete, per aumentare la forza di mani e braccia: preziosa in caso di caduta, per proteggersi e ridurre il rischio di fratture del polso (tra cui la “frattura di Colles”, dal nome del medico irlandese che per primo la descrisse in modo rigoroso). E flessioni graduali sulle gambe, tenendosi per esempio con le mani sul lavandino (che sia ben ancorato). Bene anche gli esercizi con piccole palle elastiche per le mani, anche mentre si guarda la televisione seduti, per mantenere l’agilità e la forza delle dita e dei polsi.
Sono poi eccellenti anche:
- l’acquagym, per chi ama le piscine;
- lo yoga: nuovi studi indicano la sua utilità per contrastare la perdita di forza e tono muscolare e, importante, per rallentare anche il declino cognitivo;
- il ballo in coppia, o in gruppo (come i balli popolari), se si è ancora autonomi e in forza. Un’ottima prevenzione della fragilità e della sarcopenia viene infatti da musica e ritmo, perché migliorano le connessioni cerebrali e la riparazione delle cellule nervose. Facilitano così l’esecuzione anche di movimenti complessi. Inoltre aumentano la dopamina, la serotonina e le endorfine, che sono le molecole della gioia. Il ballo è un fantastico anti-age, perché attiva molte più connessioni tra le cellule nervose, con la creazione di nuove sinapsi (“sinaptogenesi”). Questo processo aiuta le cellule nervose a comunicare meglio fra loro e a riparare con maggiore efficacia i danni da età e infiammazione. Si migliora così la “rete stradale” biologica del cervello che sottende il pensiero, la memoria e l’efficacia con cui i ricordi tornano alla mente. Non ultimo, la gioia del ballo attiva i sistemi di ricompensa, che ci motivano a iniziare bene la giornata, per tornare a vivere e a sorridere.
Per le mamme anziane, infine, è magnifico incoraggiarle a fare semplici esercizi fisici con la musica di quando erano ragazze: i ricordi belli, riaccesi da quelle melodie, daranno ulteriore slancio alla voglia di vivere.
Davvero, come dicevano gli Antichi, «Mens sana in corpore sano»: la mente è più sana, in un corpo sano!
Alimentazione e dieta Anziani Depressione Funzioni cognitive - Disturbi cognitivi Irisina Obesità Sarcopenia Sport e movimento fisico