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Sindrome di Down: gestione della contraccezione e delle altre problematiche ginecologiche

25/11/2018

Sindrome di Down: gestione della contraccezione e delle altre problematiche ginecologiche
"Science News" - Segnalazioni e commenti on line su articoli scientifici di particolare interesse
Commento a:
Wandresen G, Sgarbi F, Nisihara R.
Management of contraceptives and menstrual complaints in patients with Down syndrome
Gynecol Endocrinol. 2018 Oct 16:1-6. doi: 10.1080/09513590.2018.1501017. [Epub ahead of print]

Analizzare la letteratura più autorevole e le migliori linee guida cliniche per fornire indicazioni pratiche in tema di ginecologia ai medici che seguono le adolescenti e le donne affette da Sindrome di Down (SD): è questo l’obiettivo del lavoro di G. Wandresen e collaboratori, della Universidade Federal do Paraná a Curitiba, Brasile.
E’ dimostrato che un’attenzione medica particolarmente qualificata permette di migliorare la qualità di vita di queste pazienti, e di aumentarne l’aspettativa di vita. Ciò vale, a maggior ragione, in una sfera delicata come quella ginecologica. In questo specifico settore, i temi di maggior impatto per le pazienti affette da SD sono la gestione delle mestruazioni, l’igiene intima e la riproduzione.
Alcuni aspetti, come l’età al menarca, la fisiologia dei cicli mestruali, l’anatomia dei genitali interni e i profili ormonali non differiscono da quanto si osserva nella popolazione generale. Tuttavia, le donne con SD possono presentare una più elevata incidenza di disturbi legati all’ipotiroidismo, all’epilessia e al conseguente uso di anticonvulsivi.
I contraccettivi possono essere utilizzati sia per il controllo delle nascite sia per la cura dei sintomi mestruali, proprio come nella popolazione generale. Il medico dovrebbe proporre soluzioni il più possibile personalizzate, efficaci, meno invasive e con i minori effetti collaterali. Le opzioni più adatte sono i contraccettivi orali, il medrossiprogesterone acetato iniettabile trimestralmente, il progesterone orale, la spirale al levonorgestrel, il cerotto transdermico e l’anello vaginale. E’ chiaro però che le soluzioni che rilasciano il contraccettivo per un maggior periodo di tempo sono particolarmente adatte a questo tipo di utenti. I metodi chirurgici, come l’isterectomia, l’ablazione endometriale e la legatura delle tube sono raramente presi in considerazione per le questioni etiche e legali che sollevano.
L’articolo è di sicuro interesse per il ginecologo, ma anche per il medico pratico al quale venga chiesto un primo orientamento in materia.
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