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Attaccamento mamma-bambino: il soprendente ruolo biologico del feto

19/06/2023

The love-shaper: role of the foetus in modulating mother-child attachment through stem cell migration to the maternal brain
The European Journal of Contraception & Reproductive Health Care, doi: 10.1080/13625187.2023.2216326
Commento a:
Tartagni MV, Graziottin A.
The love-shaper: role of the foetus in modulating mother-child attachment through stem cell migration to the maternal brain
Eur J Contracept Reprod Health Care. 2023 Jun 9;1-7. doi: 10.1080/13625187.2023.2216326

Analizzare le basi neurobiologiche dell’attaccamento mamma-bambino nel corso della gravidanza: è questo l’obiettivo della review condotta da Mario Valerio Tartagni, del Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia presso lo Spitalregion Fürstenland Toggenburg a Wil, Svizzera, e Alessandra Graziottin.
E’ stato recentemente scoperto che nei mammiferi, inclusi gli umani, esistono cellule staminali di provenienza fetale, dette cellule progenitrici associate alla gravidanza (Pregnancy Associated Progenitor Cells, PAPCs), che sin dalle prime fasi della gestazione, e in modo geneticamente preordinato, attraversano la placenta e migrano in numerosi organi materni, fra cui il cervello e, in particolare, il sistema limbico: una struttura presente nella parte più profonda e antica del telencefalo, implicata nella percezione olfattiva, nella memoria a breve termine e, nelle specie via via superiori, nell’espressione delle emozioni, nella regolazione del tono dell’umore e nell’elaborazione della coscienza di sé.
Una volta arrivate nel sistema limbico materno, le PAPCs fetali si differenziano in neuroni e cellule gliali, determinando la formazione di nuove sinapsi con e tra i neuroni materni. Questo processo è accompagnato da modificazioni neurobiologiche strutturali orchestrate dai cambiamenti ormonali caratteristici della gravidanza, e coinvolge anche il sistema di ricompensa e altre strutture cerebrali.
Lo studio di Mario Valerio Tartagni e Alessandra Graziottin prende in esame le evidenze di letteratura relative alla correlazione:
- fra la migrazione delle PAPCs e le modificazioni strutturali, nel cervello materno, delle aree limbiche correlate all’attaccamento affettivo e alla ricompensa;
- fra l’insieme di questi eventi neurobiologici e il concreto sviluppo dell’attaccamento mamma-bambino, non solo nelle gravidanze fisiologiche, ma anche in quelle complicate e in quelle medicalmente assistite.
I risultati che emergono:
- confermano il forte ruolo della biologia e dell’evoluzione, in termini di vantaggio adattativo per la conservazione della specie, nel progressivo sviluppo dell’attaccamento materno nei confronti del piccolo che verrà alla luce;
- e, al tempo stesso, rivelano il sorprendente ruolo giocato dal feto nel modulare la propensione e la capacità della madre di amarlo e di prendersi cura di lui.
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