Fulvio C. (Verona)
Iniziamo con il dire che, secondo le più recenti linee guida internazionali, per “disturbo dell’erezione” si intende la difficoltà a ottenere e/o mantenere un’erezione peniena sufficiente per una soddisfacente performance sessuale. La Consensus Conference organizzata nel 1992 dallo statunitense National Institute of Health ha bandito il termine “impotenza”, fortemente negativo sul piano semantico.
Prima di entrare nel dettaglio della diagnosi, rivediamo rapidamente i principali fattori predisponenti. Per un’analisi più approfondita delle cause fisiche, psicologiche e disfunzionali, e delle terapie, la rimando invece agli articoli sotto elencati.
Quali sono i fattori che espongono maggiormente al deficit erettivo?
E dal punto di vista psicologico?
Veniamo alla diagnosi: come si svolge la visita?
- un’accurata anamnesi medica e psicosessuale, per identificare il tipo di deficit (primario o secondario, generalizzato o situazionale), le comorbilità eventualmente associate e i fattori di rischio sistemici;
- l’esame obiettivo, generale e genitale, inclusa la valutazione della pressione;
- gli esami ematochimici, con particolare attenzione alla glicemia e al profilo lipidico;
- l’ecografia peniena dinamica (ecodoppler), con cui si valutano i flussi arteriosi e venosi all’interno del pene, e la possibile compromissione vascolare;
- il test delle erezioni notturne, che accerta la presenza o meno di erezioni notturne in numero di tre-quattro per notte, sincrone alle fasi di sonno REM, ossia con sogni.
- eventuali altri esami, come la cavernosografia.
A che cosa serve il test delle erezioni notturne?
Che cosa si intende per deficit primario o secondario, generalizzato o situazionale?
Si parla inoltre di deficit generalizzato, quando si manifesta in ogni situazione e con ogni partner, suggerendo quindi un’etiologia prevalentemente organica; è invece situazionale, quando è limitato a determinati contesti e/o a una partner particolare: in tali casi, è più probabile un’etiologia disfunzionale, psicosessuale e/o relazionale.
L’etiologia può infine essere mista (biologica e psicogena) oppure sconosciuta, quando gli elementi a disposizione del medico non consentono una diagnosi certa.