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Pubertà precoce: implicazioni fisiche e psicologiche, strategie preventive

Pubertà precoce: implicazioni fisiche e psicologiche, strategie preventive

23/11/2008

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

A cura di: Angela Pederiva

Sintesi dell'intervista e punti chiave

Nell’intervista della scorsa settimana abbiamo visto come l’età media della pubertà femminile si sia molto abbassata negli ultimi cento anni, al punto che oggi la prima peluria, la crescita del seno e l’aumento in altezza appaiono mediamente intorno ai 10-11 anni. Abbiamo anche spiegato che si parla di pubertà precoce se questi cambiamenti si manifestano prima degli 8 anni, soglia che alcuni studi americani tendono ad abbassare ulteriormente. Infine abbiamo illustrato la differenza fra pubertà precoce patologica e parafisiologica, e i fattori genetici, biologici, psicorelazionali e relativi agli stili di vita che la possono innescare.
A quali problemi fisici e psicologici può andare incontro una bambina colpita da pubertà precoce? Come si devono comportare i genitori? Quali segnali dovrebbero allertare il pediatra sulla possibilità di una crescita anticipata? In che modo si può ridurre il rischio di precocità?
In questa intervista illustriamo:
- come la pubertà precoce non vada mai sottovalutata, perché in alcuni casi potrebbe essere causata da una patologia medica anche seria;
- i problemi fisici e psichici cui può andare incontro la bambina: saldatura precoce delle “cartilagini di coniugazione” delle ossa, con arresto prematuro della crescita e conse- guente bassa statura definitiva; incapacità di affrontare emotivamente il cambiamento; senso di diversità e isolamento rispetto alle coetanee; precoce desiderabilità sessuale, con tutti i rischi di abuso che – in un contesto non sufficientemente protetto – questo comporta;
- come, nel caso di precocità parafisiologica, sia possibile agire sui fattori “modificabili”, ossia legati agli stili di vita: peso corporeo nella norma per l’età, alimentazione sana (molta frutta e verdura, pochi dolci, carni controllate), movimento fisico quotidiano (utilissimo anche per scaricare le emozioni negative e apprendere le regole della convivenza), gioco all’aria aperta, sonno regolare (almeno otto ore per notte), pochissima televisione;
- i sintomi che il pediatra dovrebbe tenere sotto controllo: comparsa precoce dei segni di pubertà e loro improvvisa accelerazione; età “ossea” anticipata rispetto all’età anagrafica; disturbi emotivi o del comportamento;
- la possibilità di rallentare l’orologio biologico con farmaci appropriati, purché la precocità non sia dovuta ad altre più gravi patologie (nel qual caso la terapia dovrà essere personalizzata in base al quadro clinico complessivo).

Parole chiave:
Pubertà

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