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Cocaina: una sostanza dagli effetti devastanti e banalizzati

Cocaina: una sostanza dagli effetti devastanti e banalizzati

19/07/2009

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

A cura di: Roberta Lupi e Valeria Colangelo (Radio Radio)

Sintesi dell'intervista e punti chiave

La cocaina è sempre più diffusa in tutte classi sociali e soprattutto fra i giovani, in particolare nel periodo estivo. Si tratta tuttavia di una sostanza estremamente pericolosa: ha infatti una specifica tossicità per il muscolo cardiaco (miocardio) e per i vasi sanguigni, in particolare del cuore (coronarie) e cerebrali. Per questo può causare danni anche mortali, come l’infarto miocardico, l’ischemia miocardica e l’emorragia cerebrale, spesso seguita da stati paralisi più o meno invalidanti e permanenti. Questi effetti sono spesso sottovalutati e banalizzati sia dai ragazzi che dai loro genitori: un dato allarmante che riguarda anche il fumo e il consumo di alcol. E’ invece importante ribadire con forza che le conseguenze negative dell’assunzione di questo stupefacente possono essere estremamente serie, anche in giovane età, anche la prima volta.
Da quali fattori dipende la tossicità della cocaina? Perché i pericoli più gravi sono a carico del cuore? Qual è il profilo del consumatore maggiormente a rischio? In caso di ricovero urgente, come bisogna comportarsi con i medici del Pronto Soccorso?
In questa intervista illustriamo:
- i rischi più gravi a cui l’assunzione di cocaina espone il sistema cardiovascolare e il cervello;
- le variabili che influiscono sulla tossicità della dose: il taglio con altre sostanze, la modalità di assunzione, le condizioni di stress concomitante;
- perché l’assunzione per via nasale non è meno pericolosa dell’endovena e, anzi, provoca effetti ancora più rapidi;
- i fattori anatomico-funzionali che spiegano i devastanti effetti della cocaina sul sistema cardiocircolatorio;
- il profilo sociale più a rischio: l’uomo intorno ai 30 anni, spesso fumatore, brillante e in carriera, anche se la percentuale di donne consumatrici, specialmente fra le giovanissime, è in rapido aumento;
- come l’interazione dei fattori di rischio legati alla droga e di quelli dipendenti dalla vulnerabilità cardiovascolare personale renda comunque gli effetti sostanzialmente imprevedibili per chiunque;
- come, di conseguenza, non sia possibile differenziare il livello di rischio fra dosi basse e alte, occasionali o frequenti;
- perché, in caso di malore dopo una dose, è importante dire ai medici la verità.

Parole chiave:
Apparato e patologie cardiovascolari Cocaina

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