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Pubertà precoce: fattori predisponenti, conseguente psicofisiche, prevenzione

Pubertà precoce: fattori predisponenti, conseguente psicofisiche, prevenzione

22/03/2009

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

A cura di: Roberta Lupi e Valeria Colangelo (Radio Radio)

Sintesi dell'intervista e punti chiave

In Italia, l’età della pubertà si è molto abbassata negli ultimi cento anni, grazie alle migliori condizioni di alimentazione e di vita. La prima mestruazione (menarca), che agli inizi del Novecento compariva a 16-17 anni, ora si verifica tra i 12 e i 13 anni. E ormai si ritiene normale che i primi segni fisici della nuova stagione (peluria ascellare e pubica, crescita del seno, sviluppo in altezza) appaiano fra i 10 anni e mezzo e gli 11 anni. Si parla di vera e propria pubertà “precoce” solo quando questi segni si manifestano prima degli 8 anni nelle bambine e prima dei 9 anni nei maschi, anche se alcuni recenti studi americani indicano che il 15,4 per cento delle bambine afroamericane e il 5 per cento delle bianche inizia lo sviluppo addirittura fra i 7 e gli 8 anni. Attenzione, però: l’eccessivo anticipo dei normali tempi di maturazione può avere un notevole impatto biologico e psicoemotivo sulla bambina; inoltre, in alcuni casi, la precocità può essere il segnale di patologie anche gravi, la cui eventuale presenza va indagata senza ansie eccessive, ma anche senza indugio, rivolgendosi immediatamente al pediatra di fiducia.
Da quali fattori è innescato il processo della crescita puberale? E da che cosa può essere causata una pubertà anticipata anche di anni? E’ vero che la televisione può contribuire all’accelerato sviluppo fisico? Che cosa si può fare per prevenire o rallentare la “corsa” prematura all’adolescenza?
In questa intervista illustriamo:
- il ruolo dell’ipotalamo nel determinare, come un “orologio” biologico, l’andamento dei bioritmi ormonali e l’inizio della pubertà;
- come e perché questo orologio può essere anticipato da fattori genetici o ambientali (maggiore esposizione alla luce solare, peso eccessivo, alimentazione scorretta);
- il ruolo svolto dalle “leptine” (sostanze prodotte dal grasso corporeo) e dagli “xeno-estrogeni” (anabolizzanti contenuti nelle carni d’allevamento) nell’accelerare il timer biologico dello sviluppo puberale;
- la possibilità, non ancora pienamente dimostrata, che la precocità possa essere favorita anche dall’eccesso di stimoli visivi erotici provenienti dai programmi televisivi;
- i problemi fisici, psicologici e relazionali che la bambina può incontrare, soprattutto nei rapporti con le coetanee;
- perché la pubertà precoce può provocare un arresto prematuro della crescita corporea;
- l’opportunità di accertare, con una corretta diagnosi differenziale, che la crescita precoce non sia dovuta a qualche malattia;
- la possibilità di bloccare e rinviare l’anticipo puberale con opportune terapie farmacologiche;
- gli stili di vita che aiutano a evitare o rallentare la precocità: alimentazione sana (soprattutto a base di frutta e verdura, con poca carne e comunque sempre di provenienza biologica), giochi all’aria aperta, limitata esposizione alla TV, movimento fisico quotidiano, peso corporeo nella norma, rispetto del sonno.

Parole chiave:
Pubertà

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