EN

Chlamydia e infertilità: un rischio evitabile

Chlamydia e infertilità: un rischio evitabile

Scarica l'intervista:
Chlamydia e infertilità: un rischio evitabile
(3.095 KB)
20/07/2008

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

A cura di: Roberta Lupi (Radio Radio)

Sintesi dell'intervista e punti chiave

L’estate è la stagione del divertimento e delle avventure occasionali. Un fenomeno in sé non necessariamente negativo, perché anche un innamoramento passeggero può regalarci emozioni intense e indimenticabili. E’ importante però adottare una contraccezione sicura e usare sempre il profilattico, per evitare non solo i concepimenti indesiderati, ma anche le malattie sessualmente trasmesse. I dati, in questo senso, sono poco incoraggianti: in Italia, il picco di infezioni si ha fra i giovani dai 15 ai 24 anni, con un primato assoluto della Chlamydia, diagnosticata dieci volte di più in questa fascia di età che nelle successive. Il gonococco colpisce tutte le fasce sessualmente più attive, tra i 15 e i 45 anni, ma “prosegue” anche nelle fasce di età successive se il rapporto non è protetto. Purtroppo, a causa della crescente promiscuità, ritornano patologie che si pensavano debellate, come la sifilide. Perché i sintomi si manifestano soprattutto fra l’autunno e l’inverno? Che cosa si può fare per evitare di ammalarsi? Che cosa è la Chlamydia e quali disturbi provoca?
In questa intervista illustriamo:
- come spesso una persona possa essere portatrice di germi differenti e come questo fattore, unitamente al variabile tempo di incubazione delle diverse malattie, renda necessario – in caso di infezione conclamata – un monitoraggio medico attento e prolungato;
- la tendenza di molte malattie, non diagnosticate in tempo, a danneggiare la fertilità soprattutto femminile (come fanno la chlamydia e la gonorrea) e ad attaccare organi e apparati diversi, diventando “sistemiche”;
- la difesa principale contro le infezioni: il profilattico, usato correttamente e senza eccezioni in ogni forma di rapporto; la pillola o il cerotto da soli non bastano, essendo unicamente finalizzati alla contraccezione;
- i pregiudizi culturali ed etici verso il profilattico, soprattutto fra le signore non più giovani, e come il suo uso esprima invece una sana stima di se stesse e del partner, e il desiderio di proteggere entrambi;
- la necessità di usare il profilattico anche nei rapporti anali, dal momento che anche le mucose del retto sono sensibili ai germi veicolati con la penetrazione;
- le caratteristiche della Chlamydia Trachomatis e perché viene definita germe “intracellulare”;
- l’importanza delle tube per la fecondazione e l’annidamento dell’uovo, e come la Chlamydia ne possa compromettere il funzionamento, con rischio di gravidanza extrauterina e – nei casi più seri – gravi danni per la fertilità.

Parole chiave:
Clamidia Fertilità e infertilità Malattie sessualmente trasmesse

Iscriviti alla newsletter

Rimani aggiornato su questo e altri temi di salute e benessere con la nostra newsletter quindicinale

Iscriviti alla newsletter