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Aspetti fisici ed emotivi del dolore nella donna - Parte 6: Il ricovero in ospedale

Aspetti fisici ed emotivi del dolore nella donna - Parte 6: Il ricovero in ospedale

03/04/2014

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
Lettura organizzata con il patrocinio della Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus nell’ambito del convegno della Fondazione Zambon Open Education (Zoè) su “La salute delle relazioni. Vivere sani, vivere bene”, Vicenza, 14-20 ottobre 2013

Sintesi del video e punti chiave

La scorsa settimana abbiamo illustrato l’impatto che il dolore ha sulle relazioni, e come una buona rete di rapporti familiari e amicali possa aiutare ad affrontare la sofferenza. Oggi approfondiamo la nostra analisi con riferimento ad alcune tipiche situazioni: il rapporto con la persona ricoverata in ospedale; l’importanza di dare parole al dolore quando ad ammalarsi è una madre di famiglia; l’importanza di fare della sofferenza un’occasione di crescita personale, per poter diventare a propria volta un faro di luce e fonte di speranza per chi soffre.
Come visitare una persona ricoverata? Che cosa fare quando la mamma si ammala? Come si può donare agli altri ciò che si appreso dall’esperienza di malattia?
Nella sesta parte della lettura, la professoressa Graziottin spiega:
- come l’ospedalizzazione leda profondamente la nostra autonomia e il nostro bisogno di attaccamento affettivo;
- chi risente maggiormente di questa situazione devastante: i bambini e gli anziani;
- come sia importante, in quei momenti, sentirsi ancora significativi, e avere vicino qualcuno che ci ama e ci tiene in vita;
- in che modo visitare la persona ricoverata, con delicatezza e attenzione;
- come la malattia di una madre ritari tutte le priorità di una famiglia e possa, se non viene affrontata nel modo corretto, compromettere l’equilibrato sviluppo dei figli;
- due priorità da non trascurare: aiutare la donna a rapportarsi con i figli, trasmettendo l’idea di una continuità di affetto che non verrà mai meno; trovare le parole giuste per parlare e per parlarsi, dando voce alla realtà della malattia, alle paure che la accompagnano, ma anche alle possibilità di superarla;
- l’importanza che il dolore affrontato e superato divenga non solo un personale fattore di maturazione, ma anche lo stimolo a condividere con gli altri la propria esperienza, testimoniando che – grazie alle cure e all’amore – il dolore può non avere l’ultima parola.

Per gentile concessione della Fondazione Zoè

Parole chiave:
Amore e relazioni affettive Dolore acuto / Dolore cronico Famiglia e rapporti familiari Malattia Rapporto con il malato Volontariato

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