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Quando l'amore cambia profumo

28/06/2006

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

Con la menopausa il profumo che sollecita in lui l'eros non è più lo stesso. Ma si può recuperare con una terapia ormonale. Perché ci rende uniche ed è una delle nostre più potenti armi di seduzione.
“Ho 58 anni, come mia moglie. Fin dalla prima volta in cui abbiamo ballato insieme sono stato profondamente attratto dal profumo della sua pelle, che mi aveva proprio stregato. Quest’attrazione è rimasta intatta per tutto il matrimonio ed è stata la base della nostra bella intesa sessuale. Tuttavia, da qualche anno, quest’attrazione, soprattutto nell’intimità fisica, è per me molto diminuita. Mio moglie sostiene che non l’amo più come una volta, che ho in mente altre donne. A volte abbiamo anche dei litigi per questo, che ci danno molta amarezza. Invece io le voglio bene come prima, è ancora bella, solo che è proprio cambiato il suo odore! Una volta l’ho sentita parlare alla radio del profumo di donna e del fatto che può scomparire dopo la menopausa. Questo discorso mi è tornato in mente l’altra sera, dopo l’ennesima discussione. Lei pensa che la menopausa possa ridurre anche l’attrazione sessuale da parte dell’uomo? Se sì, c’è un rimedio?”.
A.R. (Monza)
Sì, gentile e attento lettore, la sua è un’intuizione corretta e sottile. La carenza di ormoni sessuali (estrogeni, progesterone e testosterone), associata alla menopausa, comporta tra l’altro una riduzione dei feromoni, ossia delle sostanze chimiche, prodotte dalle ghiandole sebacee, che modulano anche l’attrazione sessuale. Le secrezioni del nostro corpo contengono infatti molecole molto diverse, codificate geneticamente; e sono talmente diverse tra loro da costituire una composizione unica ed esclusiva per ciascuno di noi. La composizione chimica del nostro odore e del nostro profumo fa parte quindi della nostra identità, della nostra unicità, anche nell’attrazione fisica.
Per questo l’odore del partner è spesso uno degli elementi più forti ed esclusivi di attrazione – o di repulsione – sessuale. Può attivare l’attrazione, un desiderio sfrenato, una passione ingovernabile. O bloccare ogni motivazione erotica. Ma non serve solo all’erotismo. L’olfatto recepisce segnali complessi: costituisce un senso e una funzione psichica “arcaica”, antichissima. Negli animali l’olfatto è essenziale per la ricerca di cibo e di partner sessuali. Anche nell’uomo, che ha un piccolo apparato olfattorio, l’olfatto gioca un ruolo importante nello stabilire relazioni affettive ed erotiche, come lei ha sperimentato fin dal primo ballo galeotto con sua moglie.

Perché il profumo dell'altro è così importante nell'attrazione fisica?

Perché stimola uno dei sensi cardinali per l’attrazione più profonda e istintiva, che coinvolge la parte più arcaica del nostro cervello. Secondo alcuni ricercatori, l’attrazione olfattiva sarebbe essenziale per il successo riproduttivo. Di sicuro è una parte emozionante dell’attrazione amorosa. L’olfatto, insieme al gusto, rappresenta un “senso chimico”, in quanto utilizza come “informatori” sostanze chimiche specifiche. Si basa sulla sensibilità di particolari recettori cellulari, contenuti nell'epitelio olfattorio, a determinati stimoli chimici. Il messaggio viene trasmesso al sistema nervoso centrale, originando un'ampia gamma di risposte ormonali, neurovegetative, emozionali e comportamentali. La alta capacità discriminante olfattoria dei mammiferi (uomo incluso), raggiunge i 10 mila odori. Questo consente di “mappare” l’ambiente, e la persona amata, formandone un’immagine mentale… olfattiva. Il ricordo olfattivo evoca atmosfere e scenari complessi del passato, con grande immediatezza di associazioni emotive e affettive. Siccome gli odori sono sempre associati ad emozioni, positive o negative, ecco che un odore che ci ricordi un’emozione piacevole ci regala un’ondata di felicità. Tanto meglio se attiva il desiderio e l’eccitazione fisica.

I feromoni mediano solo l'attrazione fisica?

No: in realtà queste sostanze mediano molte risposte comportamentali tra individui di una stessa specie, tra cui, per esempio, la paura e il panico. La percezione (conscia) non è necessaria. Un cambiamento comportamentale indica che i feromoni agiscono anche in assenza della consapevolezza del cambiamento comportamentale stesso. La secrezione di feromoni è stata dimostrata da parte di ghiandole sudoripare e sebacee, presenti in bocca, ascelle, mammelle, ano, area genitale.

I feromoni agiscono sempre velocemente, come nel colpo di fulmine?

No: molto dipende dalla loro funzione. Per esempio, in base al tempo di azione, queste sostanze sono classificate in:
a) feromoni di segnalazione veloce: agiscono come stimoli recepiti dal sistema nervoso centrale. Evocano immediati e reversibili cambiamenti nel comportamento del soggetto ricevente della stessa specie. Sono questi feromoni a mediare velocemente diversi atteggiamenti quali l’attrazione, l’eccitazione, l’allarme, la paura, l’aggressività. I feromoni possono indurre gli individui ad aggregarsi, a disperdersi o a reagire difensivamente in presenza di un predatore;
b) feromoni ad azione ritardata: agiscono nella vita perinatale e possono condizionare il comportamento del soggetto nella vita adulta, attraverso la memoria olfattiva. Dipende dai feromoni, e dalla memoria olfattiva, il riconoscimento tra il piccolo – anche nella nostra specie – e  la madre.
In positivo, gentile lettore è possibile recuperare il profumo di donna, in parte smarrito, con un’opportuna terapia ormonale sostitutiva, purché sua moglie desideri farla!

Approfondimento – L'olfatto è donna

La sensibilità olfattiva è nettamente diversa nei due sessi: la capacità di discriminare gli odori e la consapevolezza olfattoria sono più  sviluppati nelle donne in età fertile che non negli uomini. Raggiunge il picco al momento dell’ovulazione. Questo ottimizza la recettività alle avances del maschio quando è massima la probabilità di concepimento. Dopo la menopausa, la donna perde questo “plus” e acquisisce la stessa sensibilità degli uomini. La sensibilità olfattoria è massima al mattino: mostra un ritmo circadiano (con l'eccezione dei ciechi).
L’asportazione delle ovaie (ovariectomia), con la scomparsa degli estrogeni e degli androgeni ovarici, comporta un’involuzione, ossia un invecchiamento dell’epitelio olfattorio. In parallelo, i test di identificazione degli odori mostrano una significativa riduzione della capacità discriminante olfattiva, ossia della “smell identification ability”, dopo la menopausa. La ridotta sensibilità ai feromoni, causata dall'involuzione dell’epitelio olfattorio secondaria alla carenza estrogenica, potrebbe costituire una causa biologica ancora sottovalutata della caduta del desiderio delle donne in postmenopausa che non facciano uso di terapie ormonali sostitutive. Per fortuna, queste modificazioni dell'epitelio olfattorio sono in parte reversibili con una tempestiva terapia ormonale. Il profumo di donna si può smarrire e ritrovare, purché non passi troppo tempo dal momento in cui l’ovaio si è esaurito.

Attrazione Menopausa e premenopausa Olfatto / Feromoni / Anosmia

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