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Gravidanza: il test dice la verità?

26/04/2006

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

Facilissimo da usare, l'esame svela la presenza di un ormone specifico, prodotto solo l'annidamento dell'uovo fecondato. E' senz'altro un amico fidato. Ma non mancano le sorprese.
“Desidero tanto un bambino. Lo cerchiamo da più di un anno. Gli esami miei e di mio marito sono risultati tutti normali. Il ginecologo che mi ha in cura mi ha detto che data la nostra giovane età – io ho 27 anni, mio marito 30 – è meglio iniziare con una leggera stimolazione dell’ovulazione e fare ancora qualche mese “tranquilli”, prima di iniziare una fecondazione aiutata in un centro specialistico. Ho preso le compresse che il medico mi ha prescritto e, con mia grande sorpresa, sembrava che fossi rimasta subito incinta. Avevo due giorni di ritardo e ho fatto il test comprato in farmacia: positivo! Non stavo in me dalla felicità. L’ho ripetuto il giorno dopo, stesso risultato. E invece dopo quattro giorni di ritardo, mi è venuta la mestruazione! Mi è crollato il mondo addosso. Il medico dice che probabilmente si è trattato di un aborto precocissimo. E che comunque il concepimento è un ottimo segno della fertilità di tutti e due.  Lei cosa dice? Io ho un dubbio: i test di gravidanza della farmacia sono davvero affidabili?”.
Maria Luisa R. (Cagliari)
Ci si può fidare dei test di gravidanza fatti a casa? E fino a che punto? Questa è la sua giusta domanda, gentile Maria Luisa. Le dico subito che la diagnosi del suo ginecologo mi sembra molto corretta: l’aborto precocissimo è l’evento più probabile in casi come il suo. Ed è comunque giusto considerare il concepimento avvenuto come un segnale positivo. L’ostetrica capo della sala parto, da cui ho imparato molto, durante i miei anni di specializzazione in ginecologia e ostetricia, usava dire alle donne in lacrime per una prima gravidanza esitata in aborto: “Coraggio, signora, abbia fiducia: il primo bambino prepara la casa (l’utero). Il secondo la abiterà, e lei avrà in braccio il piccino che desidera...”. Con una saggezza antica, riusciva così a dare un senso positivo a un evento doloroso, come l’aborto spontaneo, che la donna e la coppia vivono come un trauma, uno scacco, tanto più difficile da accettare quanto più il bambino era desiderato.

Su che cosa si basa il test di gravidanza?

Sul dosaggio della “gonadotropina corionica” (beta HCG, Human Chorionic Gonadotropin), un ormone prodotto dal tessuto che poi diventerà la placenta. In breve: il concepimento avviene quando gli spermatozoi, risalendo l’utero e la tuba, incontrano l’uovo maturo, all’altezza del terzo esterno della tuba stessa. La fecondazione avviene intorno al 14° giorno in un ciclo di 28; avviene in ritardo anche di una settimana,  invece, se il ciclo è di 35 giorni.  L’uovo fecondato viene trasportato in utero dal movimento delle cellule ciliate che rivestono la tuba stessa, in un viaggio che dura all’incirca tre giorni. L’uovo resta poi sospeso all’interno della cavità uterina, circondato dalla falda sottile di liquido che vi si trova, per altri tre-quattro  giorni. Finalmente, se tutto va bene, “pianta radici”, ossia affonda le propaggini di quella che diventerà la placenta nel fertile terreno costituito dall’endometrio. Questo è lo strato interno dell’utero che, se non c’è fecondazione, si sfalda e si rinnova ad ogni mestruazione. Inizia così il processo di “annidamento”, quindi 7-8 giorni dopo la fecondazione. Nel frattempo, l’uovo fecondato è cresciuto. La prima cellula, risultata dall’incontro dell’uovo con lo spermatozoo, si è moltiplicata dando luogo a una sorta di piccola mora (morula, con termine latino) che diventa poi blastocisti.

Quando viene prodotto il beta-HCG?

La produzione di beta–HCG, ossia dell’ormone specifico della gravidanza, comincia solo dopo l’annidamento in utero: intorno al 21-22° giorno del ciclo, se la fecondazione è avvenuta in quattordicesima giornata, più avanti se è avvenuta dopo. Il suo scopo? Stimola il corpo luteo, quello che resta del follicolo dopo l’ovulazione, a produrre grandi quantità di progesterone, ormone che ha il compito di mantenere rilassata la parete uterina. Inoltre, insieme agli estrogeni, il progesterone stimola la sintesi di proteine per far crescere la parete muscolare dell’utero stesso. Siccome il beta-HCG è specifico della gravidanza, il suo dosaggio viene considerato suggestivo di avvenuto concepimento e annidamento in utero.

Dove si trova questo ormone?

E’ dosabile nel sangue, anche in dosi bassissime, grazie a un prelievo plasmatico e al riconoscimento che anticorpi specifici fanno combinandosi con l’ormone stesso (dosaggio radioimmunologico). Siccome il beta-HCG viene anche eliminato con le urine, è possibile dosarlo anche lì: ecco la premessa del test di gravidanza, che ricerca l’ormone HCG nelle urine. I test oggi in farmacia possono essere usati fin dal primo giorno di ritardo.

Come funziona il test di gravidanza?

E’ molto facile da usare. Il test si compone di striscioline reattive, su cui sono presenti “anticorpi monoclonali”, ossia molecole in grado di riconoscere l’ormone HCG. La striscia viene immersa nell’urina del mattino, che contiene la massima concentrazione di ormone perché le urine del mattino sono le più concentrate. La risposta – grazie alla reazione chimica – è leggibile già dopo pochi minuti (da due a sette-otto) a seconda della marca. Oggi alcuni test possono essere effettuati in qualsiasi ora del giorno, perché più sensibili.  Spesso i test vengono venduti in confezione da due, in modo da poter confermare il risultato dopo tre-quattro giorni dall’effettuazione del primo. Questo può infatti risultare negativo se l’ovulazione è ritardata. Teoricamente, infatti, l’ormone è dosabile fin dall’8° giorno dopo l’ovulazione e quindi già prima della mestruazione attesa. Di fatto siccome l’ovulazione può anticipare, ma anche posticipare, è possibile che la blastocisti a fine mese mestruale non si sia ancora annidata. E quindi che il test risulti ancora per qualche giorno negativo. Oppure, il test può essere positivo, anche se un aborto è in corso, come è successo a lei, perché l’eliminazione dal sangue del beta-HCG è lenta. In ogni caso, gentile signora, ripensi alla saggezza della vecchia ostetrica. E ricerchi con fiducia un altro bambino.

Approfondimento – Sono affidabili o no i test di gravidanza "fin dal primo giorno di ritardo"?

La migliore ricerca condotta sull’argomento e pubblicata sul prestigioso Journal of American Medical Association (JAMA) ad opera di A. J. Wilcox, ha dimostrato che la sensibilità del test di gravidanza è del 90 per cento al primo giorno della mancata mestruazione (amenorrea) e sale al 97 per cento dopo una settimana dalla mancata mestruazione. Su 136 gravidanze in studio, infatti, in ben 14 non c’era stato ancora l’impianto della blastocisti al primo giorno di ritardo. Questo spiega perché una quota significativa di gravidanze in corso non venga riconosciuta nemmeno dai test più sensibili, almeno durante la prima settimana di ritardo.
Dopo un aborto, spontaneo o provocato, sono invece necessari anche 14 giorni perché questo ormone scompaia completamente dal sangue materno. Dopo 15 giorni da un aborto spontaneo o provocato è saggio quindi ripetere un test di gravidanza, per escludere che vi sia del tessuto placentare residuo ancora in attività!

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