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Vent'anni di Viagra: luci e ombre di una rivoluzione

23/04/2018

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

Come è stato scoperto il Viagra? Per una caso molto fortunato, perché il farmaco era in sperimentazione vascolare nei pazienti con ipertensione polmonare. «Pazzesco, dottore: avevo due piedi in fossa, mi sentivo senza speranza e stanotte il miracolo. Dove stavo più morto son resuscitato!». «Non ci potevo credere! Ma se lei mi fa fare da cavia a dieci farmaci come questo, io mi candido subito!». «Eppur si muove! Miracolo!». «Nun ce potevo credere: stavo morto da anni e ora me sento che sto vivo!». «Mi ero rassegnata: di far l’amore con mio marito non c’era più speranza. E adesso con questa medicina non ci sembra vero! Funziona!».
Nel 1998, dopo i dati esaltanti delle sperimentazioni e le approvazioni di tutte le Agenzie Sanitarie per i farmaci partono i lanci nazionali. Eravamo a Los Angeles, un migliaio e più di medici italiani in auditorium. Sul palco, tra gli altri, c’erano il Professor Rigatti, super urologo del San Raffaele e uomo di grande humour, e me. Arriva la domanda sui rischi cardiaci per gli ottantenni che si lanciano in avventure amorose con giovani fanciulle in fiore, perché qualche segnalazione di arresto cardiaco da emozione c’era stato. Dice Rigatti: «Che morte gloriosa! La più gloriosa, morire mentre si fa l’amore!... Macché gloriosa: intanto è morto. E poi, come la mettiamo con la povera donna che si ritrova un morto tra le braccia, già magari non si divertiva prima, pensa dopo… Che disastro! Morale: allenatevi in fitness prima di rimettervi in pista amorosa! Così vi (ri)prendete il gusto senza rischi a tutte le età…».
Sul fronte dei comportamenti sessuali e del costume il Viagra ha comportato una vera rivoluzione sessuale (la seconda, dopo la contraccezione ormonale per la donna). La possibilità per gli uomini di una nuova vita sessuale, dopo i 50 anni, più intensa e assaporata della prima. Il ritrovare un’erezione sicura e il gusto di un corpo felice: ma questo ha riattivato la ricerca di partner più giovani. Non solo perché più belle, con pelle di seta e baci di velluto, ma (forse gli uomini non ci pensano) per il “profumo di donna”, di femmina fertile che hanno.
Questo è il più potente e seduttivo profumo di vita: per i feromoni, prodotti dalle ghiandole sebacee e sudoripare di donne in età fertile in risposta agli estrogeni e al testosterone che anche le donne hanno, con l’ovulazione. I feromoni sono attivatori biologici primari dell’erezione: accentuano quindi l’effetto Viagra con una accelerata di emozioni e di passione. Questo ha dato lo scossone finale a molte coppie che vivevano una sessualità in grigio: lui la rivuole e può averla a colori… e riparte con molto divertimento, farfallone, oppure con una nuova coppia o una nuova famiglia. Oppure con la moglie di sempre, se anche lei si rimette in gioco, con stili di vita sani e ormoni su misura.
Sul fronte della salute generale, il Viagra ha attivato una rivoluzione culturale sanitaria, con grande lavoro di formazione dei medici e di educazione della popolazione. Il deficit di erezione è un semaforo rosso sulla salute cardiovascolare (predice rischio di infarto e ictus) e metabolica (diabete, sovrappeso, obesità, cancro): dunque non bisogna limitarsi al minimalismo terapeutico, limitandosi al Viagra, ma fare un check-up completo, ripartire da stili di vita più sani e curare le comorbilità, le patologia vascolari o metaboliche già in atto, per un vero progetto di salute di cui un‘erezione gloriosa sia il fiore all’occhiello. Prezioso poi l’uso riabilitativo del Viagra come “ginnastica vascolare”, attivatore della funzione endoteliale dei vasi, premessa di una buona erezione, dopo chirurgia prostatica.
Domanda critica: se il Viagra (e i suoi tre cugini: Cialis, Levitra, Spedra) funzionano, come si spiega che il 60-70% degli uomini non li usi più? Ci sono almeno due tipi di uomini: quelli che abbandonano queste terapie, perché a quell’erezione riconquistata non hanno aggiunto né testa né cuore, né voglia di rimettersi in gioco, spesso con il contributo di una moglie disamorata che di quell’erezione “aiutata” non ne vuol sapere. E quelli che continuano, perché vivono la potenza riconquistata con una consapevolezza nuova e una maggiore capacità di assaporare ogni momento di felicità, sessuale e non. Ci mettono testa, cuore e passione: o con una nuova compagna o con la compagna di sempre, se anche lei, a cinquant’anni o più, si rimette in pista, con stili di vita, ormoni e un nuovo profumo di donna!

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