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Tumore al seno: i farmaci utili per stare meglio

06/06/2012

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

“Cara Professoressa, non sa quanto la amo! Anch’io ho avuto una mastectomia, e chemio, per un tumore al seno e mi sentivo in un vicolo cieco, come la signora Annalisa che le ha scritto [Riprendersi la vita dopo un tumore al seno]. Tutti parlano di qualità di vita dopo il tumore ma un consiglio concreto nessuno te lo dà. Mi sono messa d’impegno a fare tutte le cose che lei dice («almeno ci provo seriamente», mi sono detta): dopo un mese ho già perso tre chili, mi sento meglio, ho la sensazione di aver ripreso in mano la mia vita. Mi ha fatto pensare, sa, la sua frase: «Un tumore è il modo con cui il corpo ci dice il suo dolore». Anche questo povero seno operato, adesso me lo accarezzo tutte le sere ed è proprio vero, torna pian piano a far parte di me. Mio marito lo ha notato ed è contento perché mi vede rifiorire. Mi restano però dei problemi e penso che ci vogliano dei farmaci: ho ancora tante vampate, un po’ di malinconia (ma meno di prima!) e il desiderio proprio non c’è. Cosa potrei utilizzare, in concreto?”.
Paola R. (Asti)
Sono davvero felice se, grazie a questa rubrica, riesco ad essere utile alle mie affezionate lettrici! Sulle medicine posso dare solo dei suggerimenti orientativi, perché l’aiuto farmacologico deve sempre essere valutato ed eventualmente prescritto dal medico di fiducia, in modo personalizzato. La terapia può essere, innanzitutto, non ormonale: per ridurre le vampate, il farmaco più efficace è il gabapentin, che in origine era un antiepilettico. Non si spaventi: semplicemente, riduce “il terremoto” delle cellule nervose conseguente alla carenza di estrogeni, ed è utile per attenuare le vampate, oltre a ridurre il dolore (se presente); per l’insonnia, può aiutare la melatonina, eventualmente associata a fitoterapia, come la valeriana, ma anche la magnolia cinese; per la depressione/malinconia, gli antidepressivi chiamati “inibitori della ricaptazione della serotonina, SRRI), come la paroxetina o la fluoxetina, possono aiutare a migliorare l’umore, ridurre le vampate, migliorando il sonno, e hanno un’utile azione anti-infiammatoria. A piccole dosi (5-10 mg), già utili, non disturbano la sessualità, ma a dosi più elevate (20 mg o più) possono ridurre il desiderio (che è già un problema per lei), e, a volte, l’orgasmo. Un antidepressivo che aiuta il desiderio è invece il bupropione (ne parli con il suo medico!), che può migliorare anche l’eccitazione, l’orgasmo e la soddisfazione globale.
I farmaci ormonali sono controindicati nelle donne con tumore al seno, a meno che non fosse negativo per i recettori estrogenici (e quindi non sensibile a questi ormoni). In casi selezionati, di dolore ai rapporti, cistiti, secchezza che non rispondono alle terapie non ormonali il medico può valutare, caso per caso e con consenso informato, se usare il promestriene, un estrogeno sintetico che si applica in vagina, in forma di ovuli o crema. Il vantaggio? Diversamente dagli altri estrogeni vaginali, non sembra che superi la membrana basale: gli studi indicano che non viene assorbito dall’organismo, limitando la sua azione benefica alla mucosa della vagina, che diventa più idratata, più elastica e meno fragile. Il testosterone in gel (o pomata), utile per migliorare l’eccitazione genitale risposta vaginale, è in corso di valutazione negli USA. Per il momento restano le stesse cautele usate per gli estrogeni.
Lubrificanti a base acquosa possono aiutare un po’. Sono da evitare invece tutte le creme o le sostanze a base di profumi, di “agenti riscaldanti”, batterici, spermicidi o altre sostanze potenzialmente irritanti, che possono infiammare di più una mucosa già ipervulnerabile. Restano poi preziosi tutti i consigli di stile di vita, essenziali per rigustare una vita più piena, di cui ho già parlato in questa rubrica.

Prevenire e curare – Anche lui può aver bisogno d'aiuto

- Interventi psicoterapeutici specifici, di breve durata, rivolti alla coppia, si sono rivelati preziosi per aiutare entrambi i partner a superare il trauma emotivo e l’impasse sessuale che spesso segue a una diagnosi di cancro
- Anche il partner può aver bisogno di un sostegno, psicologico e/o farmacologico
- L’aiuto alla coppia come “unità d’amore” è essenziale per superare il muro di vetro del silenzio, che ferisce entrambi e fa sentire più soli, per tornare a parlarsi col cuore

Cancro al seno Depressione Disturbi del desiderio Rapporto di coppia Vampate di calore

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