Francesca T. (Roma)
Immagini l’osso come una torta. Per farla bene occorrono tutti gli ingredienti: alimentazione adeguata, ormoni estrogeni, ma anche testosterone e deidroepiandrosterone (DHEA), che stimolano gli operai costruttori (osteoblasti) a costruire un osso di qualità, mentre riducono l’attività dei distruttori (osteoclasti); vitamina D e K2, registe della costruzione ossea; calcio, magnesio, silicio, acido ialuronico e persino ferro. L’attività fisica è essenziale per “impastare” tutti gli ingredienti e costruire un osso biomeccanicamente adeguato: denso, ricco di calcio e minerali essenziali, ed elastico, ossia capace di reggere traumi di entità medio-lieve.
Di converso, la strenua attività fisica, l’alimentazione restrittiva e il sottopeso, più frequenti nelle maratonete, ma anche nelle ballerine di danza classica, giusto per menzionare due categorie ad alto rischio di osteoporosi precoce, comportano un forte stress biologico. Questo blocca l’attività della centralina del cervello (ipotalamo) che coordina l’attività delle ovaie, inibisce l’ovulazione, causa la scomparsa (reversibile) di estrogeni e progesterone, e quindi delle mestruazioni (amenorrea ipotalamica).
Per ricostruire osso necessitano stili di vita sani, cibo e integratori adeguati. E gli amici ormoni: endogeni, prodotti dalle ovaie perché riprendono a lavorare e produrli, oppure esogeni, ossia assunti dall’esterno, con prescrizione medica.
Morale: anche l’attività fisica va fatta con misura e senso del tempo, con integratori appropriati. In caso di eccessi, il ciclo si blocca, perdiamo gli amici ormoni steroidei e l’osso di scioglie come neve al sole. Vale per la salute quello che vale nella vita: il troppo fa male come il troppo poco. Una perfetta integrazione, con terapia ormonale personalizzata (se è ancora in amenorrea), alimentazione adeguata e tutti i giusti integratori, valorizzati da un’ora di attività fisica aerobica al giorno ed esercizi di potenziamento con pesi leggeri, le consentirà di riprendere circa l’1-2% l’anno, fino alla normalizzazione. Nelle donne giovani come lei preferisco investire sulla ricostruzione di un osso di qualità. Solo nelle anziane e/o nelle persone che non si possono muovere molto, utilizzo i farmaci antidistruzione come alendronato, resendronato, ibandronato, e così via. Dopo un anno rivaluto per vedere l’effetto dell’attività fisica saggia associata a un buona terapia medica. La ricostruzione richiede ingredienti adeguati, ormoni, tempo, costanza e pazienza. Un caro saluto e molti auguri di cuore.
Prevenire e curare – Troppo sport: la triade nemica dell’osso
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