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Shopping del seme on line

29/05/2006

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

Su Internet, si sa, si può comprare di tutto. La nuova passione, che sta dilagando a macchia d’olio, è l’acquisto on line anche del seme maschile, fresco o congelato, per una fecondazione autogestita domestica. Le novità? Più di una. Innanzitutto, la possibilità dell’acquisto in rete. Poi, il fatto che il donatore può non essere più anonimo. Può avere un volto, una foto, una descrizione accurata della personalità. Se lo accetta, può anche entrare in contatto con le donne fecondate con il suo seme. Ha fatto notizia in USA il caso di un donatore statunitense, il cui seme è stato scelto da 11 donne single, così diventate madri. Sette di loro si sono messe reciprocamente in contatto per far conoscere i “fratelli” ai loro bambini.
Letta in termini simbolici, la questione ripropone in termini virtuali la più antica delle dinamiche. In questi casi, di fatto, il donatore è un sultano, o un capobranco, virtuale, il cui seme, in omaggio alla più arcaica delle leggi in vigore tra i mammiferi d’ogni specie, è usato per fecondare il maggior numero di femmine possibile. Senza, per il momento, alcuna responsabilità di dover concorrere all’educazione e al mantenimento dei figli: un aspetto, a quanto mi risulta, per ora misteriosamente sfuggito ai giuristi d’oltreoceano. Per le donne che optano per questa scelta, la soddisfazione di scegliere come donatore un giovane che nella vita, forse, non le avrebbe nemmeno guardate, spesso decisamente più giovane, bello o bellissimo, e la probabilità maggiore di avere figli belli (un notevole plus, per loro, nella vita).
Un sogno onnipotente, cui accedono ora più tipi di acquirenti virtuali. Innanzitutto, le più numerose: le donne single, professionalmente ed economicamente realizzate, che a un certo punto della loro vita, vicino ai quarant’anni, concludono che il lavoro non basta, l’uomo ideale non si è trovato, un figlio è importante e il tempo (biologico) stringe, come sostengono molte testimonianze su http://mattes.home.pipeline.com/ (madri single per scelta). Come resistere a questa sirena internettiana che ti manda a casa il seme dell’uomo dei sogni, per un fai da te discretissimo e dalla liturgia silenziosa? Qualche clic, un po’ di meditazioni sul candidato donatore più appetibile, l’ordine, qualche migliaio di euro, a seconda che il pacco-seme contenga una o più provette di sperma per uno o più tentativi di inseminazione domestica, e il gioco è fatto.
Poi, le donne in coppia stabile omosessuale: si amano, stanno bene insieme da tempo, ma manca il piacere di amare ed educare un figlio insieme. Detto fatto: e un bimbo, o due, può arrivare con la cicogna virtuale a renderle felici.
Il terzo gruppo, infine, è costituito da coppie eterosessuali, in cui lui sia gravemente oligospermico, e quindi infertile, e che per ragioni diverse non vogliano attraversare le forche caudine della fecondazione assistita in centri specializzati. In quest’ultimo caso, tuttavia, il confronto tra il maschio sterile con il donatore bello e potente può scatenare dinamiche inconsce, anche nei confronti del figlio, difficili da controllare. Il non vedere il volto del donatore, ancorché su una foto in Internet, sembra sia molto meglio...
Dove si compra, il seme? In diversi siti. Da un paio d’anni era operativo un sito dal nome eloquente, "mannotincluded.com" («l’uomo non è incluso»), ora diventato un più ecumenico http://www.fertility4life.com/ («fertilità per la vita»). La giovane azienda, con sede operativa in Virginia, USA, presta assistenza e materia prima alle donne e coppie che vi si rivolgono. L’innovazione del servizio sta nel fatto che si può fare tutto comodamente da casa. Basta registrarsi e scegliere il tipo di servizio al quale si vuole fare ricorso e pagare con carta di credito. Il kit completo arriva a casa in 5 giorni lavorativi. I prezzi variano da 1.000 euro per arrivare fino a 15.000 per un kit che permetta diversi tentativi. In Italia «Man Not Included» non può operare. Al momento è attivo in Germania, Spagna e Finlandia, oltre agli Stati Uniti.
Tutto oro, questa nuova opportunità virtuale? Non proprio. Innanzitutto, in Italia, ci sono problemi legali: la legge n. 40 del 2004 ha notevolmente ristretto gli ambiti della fecondazione artificiale, specialmente dopo l’ultimo referendum. Soprattutto, comunque, la questione è etica e medica. Sul problema della fecondazione artificiale è necessario infatti distinguere tra posizioni ideali etiche, osservazione empirica della realtà e problemi concreti di carattere medico e legale, che si esasperano nell’acquisto on line. Di questo trittico critico parleremo la prossima settimana.

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