EN

Pornografia e adolescenza: i rischi trascurati

19/03/2018

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

Il 71,7-93,1 per cento dei giovani in Europa fa uso di materiale pornografico. Un uso diffuso per tre ragioni: accessibilità, anonimato, gratuità. Internet offre uno spazio virtuale enorme, un supermercato del sesso senza limiti né di offerta né di uso. Con quali implicazioni per la salute fisica, emotiva e sessuale dell’adolescente? Con quale impatto sul rapporto con la donna e sulla relazione di coppia eterosessuale?
Esiste anzitutto una forte differenza di genere: i giovani maschi ne fanno un uso più frequente, più precoce e solitario, le femmine vi accedono molto meno, più tardivamente e spesso all’interno di un gioco di coppia adulta. La ragione principe sta nella differenza del tipo di stimoli erotici dominanti, condizionati dall’effetto del testosterone sul cervello maschile. Gli uomini sono nettamente visivi, con un’eccitazione attivata da stimoli visivi a livello del cervello arcaico (“rinencefalo”). Le donne rispondono di più a stimoli tattili (carezze), gustativi (baci), olfattivi (“feromoni”, sostanze sessualmente attraenti che attivano il desiderio e ottimizzano l’ovulazione), stimoli definiti “cenestesici”, e ad emozioni d’amore, che non trovano spazio nella pornografia visiva.
La pornografia via internet sembra “sicura”, nel senso che il ragazzo che passa il tempo a guardare immagini e video nella propria camera non corre rischi di malattie sessualmente trasmesse (MST), di uso di droghe o incidenti. In realtà, quando il ragazzo “modula” la propria sessualità su questi modelli di riferimento i rischi ci sono, eccome: è come lasciarlo solo in un quartiere a luci rosse. Sono tanto più seri quanto più giovane è l’adolescente, ancor più se inizia in età prepubere, quante più ore al giorno passa davanti allo schermo e quanto più è isolato dalla vita reale.
I rischi maggiori? L’assuefazione a stimoli erotici sempre più potenti che portano a percepire la sessualità reale come “grigia” o comunque insoddisfacente, a rapido rischio di noia e di usura, con bisogno di stimoli sempre nuovi. Due le conseguenze principali: frattura tra sesso con amore e sesso “solo erotico”, con rapporti di breve durata e ricorso ad eccitanti (“sesso chimico”), con cocaina o metanfetamine per amplificare la sensazione erotica a livello cerebrale, e ad alcol o marjuana per aumentare la disinibizione. La riduzione dello spazio di fantasia erotica personale, essenziale nella crescita del proprio immaginario erotico. La convinzione che il sesso promiscuo non abbia rischi: in nessun video viene usato il profilattico, la promiscuità sembra solo un gioco divertente, il concetto di rischio di malattie a trasmissione sessuale o di gravidanze non desiderate non esiste. Più precoce è l’esposizione a video erotici su Internet, più probabile è l’inizio di rapporti in età precoce, con maggiore promiscuità e maggior rischio di MST.
Esiste una “dipendenza” dal sesso virtuale su internet? Il rischio è minimo o assente per il ragazzo che ne fa un uso occasionale, che ha amici, fa sport, è ben inserito nella vita reale. Il rischio cresce nel ragazzo solitario che ha difficoltà ad avere amici e amiche, che non fa sport e/o va male a scuola, che ha una personalità di tipo ossessivo compulsivo, in cui la vita virtuale con internet diventa un surrogato progressivo di una vita reale insoddisfacente. Un rischio specifico è presente negli adolescenti con difficoltà nel controllo degli impulsi, in cui il sesso aggressivo, o francamente sadico/perverso, diventa il paradigma di una vita reale a rischio di violenze anche gravi sulla partner.
Uno specifico motivo di inquietudine per la crescita emotivo/affettiva dell’adolescente riguarda lo stereotipo sessuale più frequente nei video pornografici, in cui la donna è puro oggetto di uso sessuale, sempre “a disposizione” del desiderio e della volontà dell’uomo. in condizioni di sottomissione, se non di umiliazione o di franca violenza. Video che soddisfano una visione primitivo-aggressiva del rapporto uomo-donna, in cui la donna non sceglie, non può sottrarsi o dire no, in cui è oggetto d’abuso. Molte ricerche confermano che dal 20 al 51% degli uomini colpevoli di reati sessuali e di abusi su donne o bambini sono consumatori abituali di pornografia su internet. Diverse sono le implicazioni per l’uso adulto all’interno della coppia. L’importante è non banalizzare e saper riconoscere gli adolescenti a maggior rischio di dipendenza e conseguenze negative, anche morali, per la loro sessualità adolescente e adulta.

Abuso, molestie, stalking, violenza sessuale e domestica Adolescenti e giovani Dipendenze, droghe e doping Educazione sessuale e contraccettiva Etica e bioetica Internet, videogiochi e televisione Pornografia Rapporto di coppia Rapporto uomini-donne Sessualità femminile Sessualità maschile

Iscriviti alla newsletter

Rimani aggiornato su questo e altri temi di salute e benessere con la nostra newsletter quindicinale

Iscriviti alla newsletter