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Le donne abusate da bambine hanno un maggiore rischio di avere figli autistici

19/01/2015

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

Quali sono le conseguenze dell’abuso infantile? La violenza, l’essere abusata da piccola non colpisce sono la bambina e poi la donna, dal punto di vista fisico, affettivo, emotivo ed esistenziale. Può creare alterazioni emotive e comportamentali così pervadenti e profonde da turbare gravemente anche lo sviluppo mentale e fisico dei futuri figli. In particolare, potrebbe aumentare il rischio di autismo, grave malattia che colpisce lo sviluppo cerebrale e comportamentale del piccolo.
L’autismo è una sindrome complessa, caratterizzata da una riduzione dell’interazione del bambino con gli altri e l’ambiente esterno, un parallelo impoverimento della comunicazione e un sostanziale ritiro nel mondo interiore, con gravi e progressivi deficit di apprendimento e di competenza affettiva, cognitiva, comportamentale, sociale e lavorativa. Ne esistono molte varianti, cui contribuiscono sia fattori predisponenti di tipo genetico, sia fattori precipitanti di tipo ambientale e relazionale.
In quest’ultimo gruppo di cause potrebbe rientrare, come fattore aggravante, anche il pregresso abuso sulle mamme. Ne parla un inquietante studio, che ho ripreso sia per la numerosità del campione e la metodologia, sia per l’onda lunga che la violenza ha sulle generazioni future. Andrea L. Roberts e collaboratori, del Dipartimento di Epidemiologia dell’autorevole Harvard School of Public Health di Boston, Massachusetts (USA), hanno studiato 54.963 infermiere americane (Nurses' Health Study II) mediante accurati questionari somministrati ogni due anni, dal 1989 in poi. Sul tema dell’abuso infantile, analizzato dal 2001 in poi, sono state identificate 451 madri di bambini autistici e 52.498 madri di figli non autistici (controlli). La ricerca, denominata “Association of maternal exposure to childhood abuse with elevated risk for autism in offspring” e pubblicata sul Journal of American Medical Association 2013, evidenzia una gravissima possibile conseguenza: il maggior rischio di autismo.
Secondo lo studio, il più grave livello di abuso fisico, emotivo e sessuale da bambine (documentato in 1.125 donne) è associato alla maggiore prevalenza di autismo (80% di rischio relativo in più rispetto ai figli di donne non abusate), rischio ancora maggiore (quasi 4 volte di più) se il dato viene corretto per tutto i fattori demografici avversi, come povertà, disoccupazione, scarso accesso a cure mediche. In particolare, le donne esposte da piccole al più grave livello di abuso hanno, durante la gravidanza, una maggiore probabilità di fumare (17.4% vs 8.8%), bere alcolici (5.1% vs 2.8%), diabete gestazionale (5.3% vs 2.7%), pre-eclampsia (7.7% vs 3.6%), precedenti aborti (15.9% vs 10.0%), parto pretermine (9.4% vs 7.1%), uso di antidepressivi (0.4% vs 0.2%), violenze da parte del partner (23.3% vs 6.1%). Questi eventi avversi spiegano peraltro solo una parte (circa il 7 per cento) del maggior rischio di autismo, agendo quindi come fattori precipitanti di una vulnerabilità genetica già presente.
Questo risultato è spiegabile con quattro diverse ipotesi. L’abuso sulle madri da piccole potrebbe influenzare il rischio di autismo: 1) aumentando la vulnerabilità a ulteriori eventi perinatali avversi quali infezioni, alimentazione inadeguata, insufficienti cure prenatali, abuso di farmaci, assunzione di alcol, fumo, droghe; 2) peggiorando lo stress cronico materno e fetale, con elevati livelli di infiammazione e neuroinfiammazione, che possono influenzare lo sviluppo cerebrale del feto, predisponendolo all’autismo; 3) esasperando la vulnerabilità genetica già presente nei genitori; 4) potenziando altri disturbi mentali, spesso presenti in parallelo, spia di una maggiore vulnerabilità cerebrale e psichica sia nei genitori sia nei figli. L’abuso sarebbe quindi un fenomeno indipendente e il maggior rischio di autismo sarebbe espressione di una più generale vulnerabilità genetica e ambientale ai disturbi psichici, esasperata dalle conseguenze comportamentali dell’abuso sulle madri.
Una forte ragione in più per prevenire e perseguire l’abuso infantile, per identificare le donne con maggior rischio di avere figli autistici e seguirle meglio in gravidanza dal punto di vista psichico e medico. Un impegno per tutti noi per ridurre la violenza, anche domestica, che infetta e devasta la vita nelle famiglie e nel vasto mondo.

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