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Frugolino, vittima di cinismo e crudeltà

14/08/2017

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

«Un bambino di due mesi viene usato come palla da calcio da una banda di teppisti, fino a morirne». Come si sentirebbero i genitori del bambino? E quelli dei teppisti, ammesso che i loro genitori abbiano ancora una coscienza? L’orrore dei primi e la vergogna dei secondi dovrebbero essere immensi. E noi cittadini cosa faremmo?
Frugolino era un gattino di due mesi. E’ morto dopo essere stato seviziato. Un gruppo di teppisti lo ha usato come palla da calcio, scaraventandolo da un piede all’altro, tra urla e risate. Un uomo che ha visto la scena ha soccorso il gattino portandolo all’ENPA di Bassano, in provincia di Treviso. La povera creatura è morta dopo dieci giorni, per le conseguenze sia delle fratture multiple, sia di un’epilessia fatale, causata dalle gravi lesioni cerebrali riportate.
Questa morte cinica e violenta merita ancora qualche riflessione, perché è grave sentir dire: «Quante storie, alla fine era solo un gatto». Era un gatto, ma poteva essere un bambino. Perché quando una mente è deviata sull’indifferenza emozionale, sulla spietatezza, sul sadismo, il continuum di crudeltà non si ferma al gattino, che è solo la punta dell’iceberg di una distorsione psichica grave. Domani potrà essere un bambino aggredito perché diverso, un ragazzo più fragile e timido, oppure una donna, o un anziano. In Ohio (USA) dei ragazzi hanno visto annegare un giovane uomo con handicap. Ridendo lo hanno filmato, invece di aiutarlo o chiedere aiuto, fino a quando è morto.
In una società sempre più cinica e indifferente al dolore, tutto diventa gioco o spettacolo, o tutt’e due. L’aspetto drammatico della fine brutale di Frugolino è duplice: per quello che ha patito fino a morirne. E perché questa crudeltà è paradigmatica di un problema molto più grave sul fronte del comportamento e della psiche dei suoi persecutori. Questi teppisti hanno mostrato un sadismo inquietante: dove il sadismo è trarre piacere dalla sofferenza e dal dolore altrui. I cuccioli di ogni specie evocano tenerezza e desiderio di protezione in ogni persona che abbia un cuore e capacità di empatia. Ossia capacità di sentire le emozioni, le sensazioni, i sentimenti dell’altro, persona o animale che sia, e di immedesimarsi con l’altro. L’empatia è la vera base dell’amore ma anche dell’etica. Quando perfino un cucciolo diventa oggetto di violenza gratuita, siamo all’allarme rosso sul fronte psichico, emotivo, affettivo ed etico. Qui è mancato l’abc dell’educazione dei sentimenti e degli affetti.
Purtroppo molti genitori, anche di fronte a comportamenti così gravi, stanno dalla parte dei figli. Perché? Mancano di senso etico anche loro? «La crudeltà c’è sempre stata», si dice ancora. Sì, ma dobbiamo accettarla come ineludibile? Anche la lebbra c’era, ma oggi la possiamo prevenire e curare. Invece la sensazione è che cinismo e crudeltà stiano aumentando a tutti i livelli sociali e a tutte le età, ma con una maggiore prevalenza nelle generazioni più giovani.
Le ragioni sono complesse: ma senza diagnosi non c’è prevenzione, né terapia. La perdita della fede, nella sua accezione migliore, ha fatto smarrire il valore di alcuni comandamenti che erano anche pilastri della vita sociale. Dal non uccidere, all’onora il padre e la madre, al non rubare. Il senso spirituale della vita e la sua dimensione etica non sono stati sostituiti sul fronte laico da un sentire altrettanto profondo che valorizzi gli aspetti migliori dell’essere uomini e donne. Latita nella sostanza il rispetto di una visione etica della vita. E’ sempre più rara l’educazione vera dei sentimenti: i genitori che abbandonano cani e gatti lungo le strade delle vacanze, che esempio danno ai loro figli? L’empatia, l’educazione a sentire le emozioni e il dolore degli altri, si imparano innanzitutto con l’esempio. I neuroni specchio dei nostri figli filmano tutto quello che facciamo. Quella è la loro scuola, la formazione più potente. La seconda scuola sono i social, con la loro epidemica diffusione di crudeltà d’ogni tipo. Purtroppo, per molti adolescenti, sono l’unica scuola. La scuola vera è in caduta libera di ruolo e autorevolezza, con rare eccezioni.
E allora? Non banalizziamo i tanti Frugolino uccisi per crudeltà. Sono una sirena d’allarme che si accende sul vuoto educativo pervadente e sull’epidemia di sadismo, cinismo e crudeltà che si sta diffondendo in modo epidemico. E non solo tra i giovani. Ognuno faccia la propria parte: proteggendo i deboli, animali, piante e piccoli d’ogni tipo. Ognuno dia il buon esempio, con i fatti. Interroghiamoci su quale etica guida i nostri comportamenti. I nostri figli oggi ci filmano, domani ci imiteranno. Se l’escalation di cinismo e crudeltà continua inarrestata, potrebbero in futuro uccidere ancora. E ucciderci, ridendo.

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