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Clamidia: come ci colpisce, come prevenirla

Clamidia: come ci colpisce, come prevenirla
03/04/2010

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

“Ho 23 anni. Durante la visita la ginecologa mi ha chiesto se nei rapporti uso sempre il profilattico. Io ho detto di no... Siccome avevo perdite e dolori addominali, mi ha fatto un prelievo che ha mostrato un’infezione da Clamidia. Perché proprio a me?! Mi ha dato una forte cura antibiotica ma mi ha spaventata perché ha detto che rischio la sterilità per il danno alle tube. Ma cosa sono? Io vorrei avere dei bambini! Perché quest’infezione è così pericolosa?”.
Federica M. (Rimini)
Cara Federica, purtroppo moltissime giovani donne come te non hanno davvero capito che le malattie sessualmente trasmesse (che sono 30!) esistono sul serio! E possono colpire chiunque (e non solo te!) non si protegga con l’unica barriera efficace, che è il profilattico. Efficace purché lo si usi fin dall’inizio del rapporto (e non solo sul gran finale), in ogni rapporto e in ogni forma di intimità fisica.
L’infezione da Clamidia è molto insidiosa, proprio perché è clinicamente “silente” nella maggior parte delle infezioni appena contratte. Solo nel 25% dei casi infatti dà sintomi vaghi, come quelli che tu hai notato. Inoltre, ha una speciale attrazione per l’apparato genitale femminile giovane: il picco di infezioni si registra infatti tra i 15 e i 24 anni. Le tube sono due organi simmetrici, posti a lato dell’utero, a forma di tromba, da cui deriva il nome, tube o salpingi (in greco). L’estremità sottile si inserisce ai due lati dell’utero. L’estremità larga, che si sfrangia in tante “dita” (“fimbrie”), si posa a ridosso dell’ovaio. Quando c’è l’ovulazione, le fimbrie aspirano l’ovocita, e lo portano al proprio interno, evitando che “cada” nel peritoneo. L’incontro fatale tra spermatozoi – le cellule riproduttive maschili – e l’ovocita, da cui dipende il concepimento, avviene proprio nel terzo esterno della tuba, ossia dal lato delle fimbrie. Compiuto il primo atto del concepimento, la tuba trasporta l’uovo fecondato fino all’interno dell’utero, in circa tre giorni, con due modalità. La prima è costituita dai movimenti della muscolatura liscia che costituisce la parete della tuba stessa. La parte più delicata del trasporto è tuttavia affidata alle cellule ciliate che rivestono la tuba, come tante minuscole mani, di cui il palmo è il corpo cellulare e le dita sono le ciglia. Muovendosi ritmicamente nella stessa direzione le ciglia costituiscono un gentile “tapis roulant” che trasporta la piccola mora di cellule, che sono la nuova vita, fino in utero, in cui si anniderà, dopo altri tre giorni.
Ecco perché la salute delle tube è essenziale per la fertilità! In positivo, grazie alla diagnosi precoce e alla cura antibiotica immediata si può ridurre drasticamente il rischio che la infezione causi sterilità. Comunque, d’ora in poi usa sempre il profilattico, anche per evitare reinfezioni, che compaiono in circa il 35% delle donne dopo una prima infezione!

I danni da Clamidia

L’infezione da Clamidia può causare:
- una gravidanza extrauterina, quando distrugge le ciglia, favorendo l’annidamento dell’uovo fecondato nella tuba;
- l'infertilità ”tubarica”, responsabile di circa il 30-35% delle cause femminili di sterilità, quando l’infezione è più grave e chiude le tube completamente;
- la malattia infiammatoria pelvica, nota tra i medici come “PID”, acronimo dell’inglese “Pelvic Inflammatory Disease”, quando l’infezione si estende oltre le tube, fino al peritoneo. Colpisce circa il 40% delle donne con infezione tubarica da Clamidia, causando dolore pelvico cronico e dolore alla penetrazione profonda (“dispareunia profonda”).

L'infezione da Clamidia: così silenziosa, così dannosa

La Clamidia trachomatis è un batterio intracellulare che colpisce l’apparato sessuale femminile e maschile:
- è responsabile di una delle infezioni sessualmente trasmesse più frequenti, per la crescente promiscuità sessuale senza protezione;
- le donne sono molto più vulnerabili: il rapporto tra uomini e donne colpiti è di 1:5,6. Il che significa che l’infezione, con malattia, è quasi sei volte più frequente nelle donne rispetto agli uomini;
- i sintomi tipici sono le secrezioni vaginali abbondanti e i dolori addominali; più rari sono il sanguinamento dopo il rapporto o i bruciori urinari;
- per la diagnosi, siccome la Clamidia richiede un terreno di coltura particolare, occorre fare un tampone endocervicale specifico e/o la ricerca, nel sangue, degli anticorpi anti-Clamidia;
- questo germe causa una risposta immunitaria distruttiva nei confronti dei tessuti genitali infettati, con danno specifico delle tube.

Clamidia Fertilità e infertilità Gravidanza extrauterina Malattia infiammatoria pelvica (PID)

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