Silvia R. (Orvieto)
Ecco l’evidenza rassicurante: gli estrogeni usati da soli nelle donne dopo l’asportazione dell’utero riducono, ripeto, riducono il rischio relativo di tumori alla mammella del 23% se la terapia è iniziata subito dopo la menopausa, con un dato noto fin dal 2002. La protezione continua con una riduzione del 16% se la donna senza utero prosegue anche dopo i 65 anni la terapia con estrogeni, meglio se transdermici, ossia usati in forma di cerotto, gel o spray. Sono i dati più recenti, grazie a uno studio del 2024 su dieci milioni di donne americane. Davvero basta terrorismo! Se segue stili di vita sani, se è normopeso e non ha avuto tumori ormono-dipendenti, flebiti o trombosi, può riprendere la terapia ormonale con soli estrogeni, che le darà sollievo da tutti i sintomi menopausali che sono tornati ad aggredirla. In parallelo, la pomata al testosterone è una cura necessaria, perché con l’asportazione delle ovaie le donne perdono ben l’80% del testosterone, con un’accelerazione di invecchiamento delle strutture anatomiche genitali necessarie per il piacere.
Anche nelle donne, infatti, il testosterone è il miglior amico della salute genitale, dell’energia vitale e della sessualità. Nello specifico, ha una potente azione antinfiammatoria: la perdita degli ormoni sessuali provoca infatti infiammazione genitale e generale del corpo, un micro-incendio invisibile ma potentemente distruttivo dei tessuti. Il testosterone è il miglior pompiere per “spegnere” l’incendio infiammatorio (dal latino “inflammare”: incendiare, mettere a fuoco). In più è il miglior ricostruttore, perché agisce su tutte le cellule che compongono un tessuto, oltre che su vasi, nervi e connettivi, migliorandone l’attività fino al 30%. Lavorando su anatomia e funzione può aiutare a recuperare una risposta fisica ed erotica che sembrava, come lei dice, morta per sempre.
Se uno è miope si mette gli occhiali, non va dallo psicologo. Il testosterone è l’occhiale dei genitali. E quando lo si usa, la differenza si sente, e si vede, perché i genitali diventano anche più “paffuti”, più turgidi e sani, dopo tre-sei mesi di terapia. Cerchi la cura farmacologica giusta!
Pillole di salute
Enrico C. (Padova)
Sì, soprattutto se l’uomo ha una ridotta produzione di testosterone da parte dei testicoli, fino a una franca andropausa, e/o se è in terapia con anti-androgeni per tumore alla prostata.
«Da due anni perdo urina quando ho l’orgasmo, e mi vergogno. Perché adesso, e prima andava tutto bene?».
Rosaria T. (Napoli)
E’ un sintomo più frequente nelle donne che soffrono di urgenza minzionale e di incontinenza da urgenza dopo la menopausa. L’esame urodinamico è il primo passo. La terapia ormonale almeno locale, genitale, può aiutare molto a ridurre il problema.
Atrofia vulvovaginale Clitoride Infiammazione Menopausa iatrogena Terapia ormonale sostitutiva Testosterone Vampate di calore