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Piercing: istruzioni per l'uso - Seconda parte

Piercing: istruzioni per l'uso - Seconda parte

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Piercing: istruzioni per l'uso - Seconda parte
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30/03/2008

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

A cura di: Angela Pederiva

Sintesi dell'intervista e punti chiave

Nell’intervista della scorsa settimana (Piercing: istruzioni per l’uso – Prima parte) abbiamo analizzato le motivazioni e i rischi del piercing, e le misure di sicurezza da seguire per evitare infezioni e danni irreversibili. Abbiamo inoltre accennato ai casi in cui il piercing, da moda innocente e passeggera, può diventare una vera e propria ossessione. Infine, abbiamo ricordato come questo fenomeno stia diventando una tendenza di massa, il che impone un’adeguata comprensione delle sue ragioni profonde e un’informazione capillare per la tutela della salute.
In questa seconda intervista:
- approfondiamo l’analisi delle motivazioni al piercing, con particolare attenzione alla sua dimensione di “rito” di passaggio in un’epoca segnata dalla scomparsa di quelle liturgie di iniziazione che un tempo scandivano le tappe della progressiva conquista di autonomia dalla famiglia e dell’identificazione con il gruppo dei pari;
- spieghiamo quando e perché il piercing deve preoccupare un genitore: se diventa eccessivo e ossessivo, allora è il “semaforo rosso” di un disturbo profondo nel rapporto con il proprio corpo, il segnale di una guerra crudele contro se stessi. In questi casi, più che proibire il piercing in sé, è opportuno capire le cause che scatenano il disagio e aiutare l’adolescente a superarle, anche con l’aiuto di uno/una psicoterapeuta;
- ribadiamo i rischi del piercing per la salute, con specifico riferimento alle malattie infettive (epatite B e C, AIDS, tetano) e ai danni anatomo-funzionali;
- analizziamo la sostanziale analogia di “significato” fra il piercing e i tatuaggi;
- riassumiamo le condizioni da soddisfare per un piercing sicuro e rispettoso del proprio corpo e della propria identità: no ai “praticoni” che operano in condizioni igieniche discutibili; no al “fai-da-te”, molto diffuso fra i giovanissimi; no al piercing sulle parti più delicate, come la lingua o i genitali; sì invece al farlo solo quando si è maggiorenni, se prima i genitori sono contrari; sì ai piercer esperti e qualificati, rispettosi delle norme igieniche più rigorose; sì a un piercing sereno e vissuto con lievità, come tutte le piccole mode della gioventù.

Parole chiave:
Adolescenti e giovani Piercing e tatuaggi

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