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Piercing: tutti i rischi di una moda

19/03/2011

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

“Mia figlia ha 16 anni e vuole a tutti i costi farsi un piercing sulla lingua. Quando io e mio marito le abbiamo chiesto perché proprio lì, ha risposto che le sue amiche “ce l’hanno tutte” e lei non vuole essere da meno. Noi siamo contrari, ma non vogliamo neanche scatenare una guerra in casa... E’ vero che il piercing sulla lingua è pericoloso? Che cosa ci consiglia di fare?”.
Giusy 71 (Milano)
Gentile signora Giusy, sì, il piercing oggi sta diventando una moda... epidemica tra gli adolescenti e non solo! Oltre il 25% dei ragazzi italiani fra i 12 e i 18 anni ha un piercing. E un analogo studio inglese indica che almeno una persona su 10 al di sopra dei 16 anni, e circa il 50 per cento degli individui tra i 16 e i 24, hanno almeno un piercing. Perché così tanti? L’effetto moda è certamente importante: il che però, se ci pensiamo bene, contraddice l’idea assai diffusa che il piercing sia un segno di distinzione. Molti lo fanno per motivi estetici, altri lo vivono come un rito di iniziazione, tante coppie lo esibiscono come segno di appartenenza reciproca. A volte, il piercing viene scelto come segno di sopravvivenza dopo un abuso. Infine, molti lo praticano perché sedotti dall’idea che, se fatto in certe parti del corpo, come i capezzoli o i genitali, possa aumentare il piacere: una teoria su cui non c’è alcuna evidenza documentata. Quando poi il piercing diventa un’ossessione, può indicare un disturbo profondo nel rapporto con il proprio corpo, che il ragazzo o la ragazza non riescono ad affrontare sul terreno emotivo. Qualsiasi tipo di piercing può esporre a pericoli anche gravi per la salute, se nell’eseguirlo non si rispettano alcune regole di igiene e asepsi essenziali. Il rischio più importante è di trasmettere l’epatite B e C, il papillomavirus, il tetano e persino l’AIDS. Secondo studi recenti, per esempio, l’uso di aghi non sterilizzati o monouso comporta un rischio del 16 per cento di contrarre l’epatite B, del 12 per cento di contrarre l’epatite C e dello 0,5 per cento di contrarre l’AIDS. Le condizioni igieniche sono quindi della massima importanza. In particolare, è assolutamente da evitare il piercing “fai da te” tra amici: molti sondaggi indicano invece che circa il 50 per cento del piercing fra adolescenti viene eseguito da coetanei privi di esperienza.
Il piercing sulla lingua presenta ulteriori rischi: può causare sanguinamenti protratti, perdita di sensibilità, lesione del gusto, difficoltà di masticazione e di linguaggio. Il gonfiore, accompagnato da arrossamento e dolore, può durare anche molti mesi. Un piercing particolarmente mal fatto può inoltre provocare lesioni ai denti e alle gengive, ulcere, reazioni allergiche e cicatrici. In questi casi, si deve rimuovere subito l’anello, cosa non facile se il tessuto infiammato ha formato un ascesso sulla lingua. Poi si devono fare cure lunghe e pazienti, che non sempre danno i frutti sperati.
Come comportarvi in concreto con vostra figlia? Vietare senza spiegare non è mai produttivo anche se, essendo la ragazza ancora minorenne, il vostro consenso è indispensabile per legge. Il migliore approccio educativo è sempre quello che, senza transigere sui principi, sa dialogare e fare di ogni confronto, anche duro, con i figli un’occasione di crescita. Credo che una discussione serena sui rischi per la salute e sui paradossi di certe mode possano aiutare vostra figlia a maturare una scelta prudente e indipendente, qualunque cosa ne pensino le amiche, decidendo per lo meno di farsi il piercing in una sede del corpo meno pericolosa della lingua, come il lobo dell’orecchio o il naso.

Le parti del corpo più gettonate

Il piercing è più frequente nelle donne giovani e tra adolescenti. Secondo uno studio inglese pubblicato dal British Medical Journal, maschi e femmine preferiscono, almeno in parte, sedi del corpo diverse:
- le donne prediligono l’ombelico, il naso, l’orecchio e la lingua;
- gli uomini scelgono il capezzolo, il sopracciglio, l’orecchio e la lingua.
Il piercing effettuato sul capezzolo della donna presenta alcuni rischi specifici: un’infezione potrebbe occludere lo sbocco di alcuni dotti galattofori, che durante l’allattamento servono a trasferire il latte dai lobuli, dove viene prodotto, al capezzolo, per nutrire il bambino. Questo a sua volta può comportare stasi di latte nei dotti ostruiti, mastiti e soprattutto la necessità di sospendere l’allattamento, perché in caso di mastite grave la terapia per sopprimere la lattazione la inibisce da entrambi i lati.

Piercing: consigli pratici

- Evitare a tutti i costi il “fai da te” fra amici e adolescenti
- Affidarsi a piercer competenti e attenti all’igiene: fondamentale l’uso di aghi e guanti sterilizzati o, meglio ancora, monouso
- Evitare le parti del corpo più delicate, come la lingua, i capezzoli e i genitali, i cui danni anatomici e neurologici possono causare dolore cronico e disfunzioni sessuali
- Ricordare che il piercing migliore è sempre quello perpendicolare al tessuto in cui è inserito, per esempio il lobo dell’orecchio: altrimenti rischia di ulcerarlo
- Migliorare l’informazione, a casa e a scuola, oltre che sui media, sui maggiori rischi che alcune sedi delicate portano con sé e sull’importanza, anche nei fenomeni di moda, di non rinunciare mai a ragionare con la propria testa

Adolescenti e giovani Piercing e tatuaggi

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