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Stupro, un assassinio di futuro

04/03/2009

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

“Ho sentito una sua brevissima intervista radiofonica sulle conseguenze fisiche dello stupro e sui gravissimi danni sulla salute futura della donna. Non ci avevo mai pensato. Finora avevo sentito parlare solo di conseguenze psicologiche. Come donna e come mamma di una ragazza di 15 anni penso sia doveroso che tutti sappiano che cosa succede davvero a una donna violentata, perché la banalizzazione cui assistiamo è umiliante e pericolosa per tutte noi…”.
Fabiana M. (Roma)
Ne riparlo volentieri, gentile signora, perché ogni giorno si consuma sotto i nostri occhi impotenti un dramma che devasta la vita di moltissime donne. Il bollettino di guerra che ritroviamo ogni giorno sui media è purtroppo solo la punta dell’iceberg di un fenomeno molto più diffuso: solo il 4-7% delle donne violentate denuncia il dramma subito. Perché non parlano? Per umiliazione, per vergogna, per pudore, certamente. Per paura della stigmatizzazione sociale, della curiosità dei media, delle mezze frasi ammiccanti, dell’aggressività feroce e della crudeltà dei giudizi. Le donne non parlano, soprattutto, perché sanno che questo Stato non le tutela. Perché sanno che lo stupratore, anche quando venga identificato, sarà fuori dopo due giorni; perché ci vorranno anni per il processo; perché rischiano le ritorsioni, le minacce e le nuove violenze da parte di chi le ha abusate e dei suoi amici. Dati americani ci dicono che, dopo la denuncia, una donna su tre viene riaggredita, dopo, come ritorsione perché ha osato parlare. Perché sanno, le donne, che la cosiddetta giustizia di questo Paese sta dalla parte dei Caino di ogni razza ed età, e non dalla parte di Abele.

Che cosa succede a una donna violentata?

Mettiamoci nel corpo, nel cuore, nella mente di una donna che viene brutalmente aggredita e stuprata. Subito scatta l’angoscia di morte, la paura di venire uccisa, come purtroppo spesso succede. Cresce il dolore violento intriso di orrore per le percosse e la violenza che la immobilizza. Emozioni atroci, ancora più pervadenti se il violentatore è più d’uno e lo stupro sembra non avere fine: il terremoto di adrenalina, di ormoni di allarme, devasta il corpo, martoriato dentro e fuori da lacerazioni genitali e vescicali, da ematomi, ferite, fratture, che sono solo la prima conseguenza.
Se la donna è in fase fertile, c’è un rischio concreto di gravidanza, cui raramente si pensa. Che rischio atroce. È necessaria una contraccezione d’emergenza, oppure la donna può ritrovarsi gravida. Di fronte, una scelta ugualmente pesantissima: abortire o tenersi un figlio che le ricorderà sempre quello che ha subito.
E poi le malattie sessualmente trasmesse, che possono essere multiple, con diverso tempo di incubazione. Per almeno un anno dovrà fare test ed esami per escludere di aver contratto la Chlamydia, il Papillomavirus, la Sifilide, l’Herpes genitalis o l’AIDS. Per molte di queste non ci sono antibiotici o cure preventive. Le conseguenze potranno segnare per sempre il suo corpo, la sua fertilità, la sua stessa salute sul fronte oncologico.
Per mesi e anni, dopo lo stupro, la donna avrà flash-back diurni, ossia pensieri improvvisi che irrompono nella sua coscienza ricordandole quello che ha subito, e incubi notturni che le fanno rivivere in tutto l’orrore l’intensità nefasta di quelle emozioni, causando depressioni gravi, anche fino al suicidio e la sindrome post traumatica da stress, in cui tutto il suo corpo può esprimere attraverso sintomi fisici l’intensità del trauma vissuto.
La sua sessualità resta devastata: come potrà ancora fidarsi di un uomo, lasciarsi andare, provare piacere? Come potrà farlo, quando il dolore fisico conseguente alle lesioni causate dall’abuso permane, impedendole ogni intimità? E il rapporto di coppia? In molti casi il partner all’inizio si mostra solidale e protettivo. Sul lungo termine molti uomini non riescono a sopportare nemmeno l’idea che la loro donna sia stata stuprata. Vivono il suo corpo come un oggetto sporco, degradato, umiliato. Finiscono per abbandonarla, o diventano a loro volta aggressivi.
Per tutte queste ragioni lo stupro costituisce una lesione personale gravissima, un assassinio di vita e di futuro, che deve essere perseguito subito, con processo per direttissima, con la massima fermezza e certezza della pena.

Abuso sessuale: approfondimenti disponibili sul sito della Fondazione Alessandra Graziottin

Abuso, molestie, stalking, violenza sessuale e domestica

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