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Il profilattico è sempre sicuro?

09/08/2006

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

Resta un ottimo metodo contraccettivo. Anche se nel 3-7 per cento dei casi può fallire: la causa più frequente è l'uso inappropriato. Le regole per non sbagliare e per conoscere i giorni "più a rischio".
“Quanto è sicuro il profilattico? Un mia amica è rimasta incinta perché si è rotto e lei non se ne è accorta! Sono molto preoccupata, perché anche io lo uso con il mio ragazzo, perché sono completamente sbadata con le medicine e la pillola me la dimentico. Ho guardato su Internet e ho visto che per la pillola si parla di una sicurezza del 99.9 per cento e per il profilattico del 93-97 per cento, a seconda degli articoli. A me interessa quest'ultimo. A che cosa è dovuta la percentuale di fallimenti del profilattico? Quel tre-sette per cento mi spaventa anche se finora noi due siamo stati fortunati. Io ho un ciclo non sempre regolare e quindi non potrei astenermi dall'avere rapporti durante l'ovulazione, perché non so nemmeno quando si verifica! Può aiutarmi? Grazie”.
Eleonora
Capisco la tua preoccupazione, cara Eleonora. Il fallimento del profilattico come metodo contraccettivo, dell'ordine del 3-7 per cento, può essere dovuto a fattori diversi, che ti illustro subito. Il primo e più frequente riguarda l’inappropriato uso del metodo. Rientrano in questo gruppo le cause di fallimento più ricorrenti:
a) l'inserirlo solo poco prima dell'ejaculazione, ossia sul gran finale, quando vi sono già stati giochi che possono aver favorito una forte eccitazione e la fuoriuscita di liquido prostatico che può contenere spermatozoi. Questa possibilità è maggiore soprattutto se vi era già stata un'ejaculazione precedente (o notturna, qual è la polluzione nei giovani maschi) che può aver lasciato alcuni spermatozoi nelle vie spermatiche, o nell'uretra posteriore;
b) non considerare che l'ovulazione può ritardare o anticipare quando un rapporto è molto desiderato. Inoltre anche nella nostra specie, seppur raramente, sono possibili doppie ovulazioni, per cui giorni teoricamente sicuri potrebbero non esserlo nella vita reale;
c) usare il profilattico solo quando si pensa che vi sia l'ovulazione. Questa pratica non tiene conto di alcuni frequenti fattori di errore: molte ragazze, per esempio, non sanno affatto riconoscere né calcolare quando arriva l'ovulazione. Molte, ancor oggi, contano i giorni del ciclo dalla fine di una mestruazione all'altra: il che è sbagliato. Bisogna contare dall'inizio di una mestruazione all'inizio della successiva.

Quando avviene esattamente l'ovulazione?

L'ovulazione, ossia la liberazione della cellula riproduttiva femminile, l’ovocita, avviene intorno al 14° giorno, in un ciclo di 28 giorni. Purché si conti correttamente! E’ chiaro infatti l'errore in cui incorrerebbe una ragazza che sbagli i conti. Chi considera correttamente l'inizio dal primo giorno del flusso, saprà che dovrà fare particolare attenzione già dai primi giorni dalla fine della mestruazione, con un massimo di rischio dal decimo giorno fino al sedicesimo (in un ciclo regolarissimo). Ma se la ragazza conta dalla fine del ciclo, crederà erroneamente, contando 5 o 7 (giorni di durata flusso) più quattordici, che l'ovulazione avvenga in 19° o 21° giorno. Finendo per aver rapporti liberi proprio quando il rischio è massimo!

Come si possono evitare questi errori?

Per avere la massima sicurezza, è saggio seguire due consigli. Il primo: usare sempre il profilattico, fin dall'inizio del rapporto, in qualsiasi giorno del ciclo. Il secondo: imparare a riconoscere quando si ha l'ovulazione. Possono essere utili la valutazione della temperatura basale oppure quel piccolo computer che aiuta a riconoscere i giorni “verdi” da quelli “rossi”, in cui è massima la probabilità che avvenga l'ovulazione. In quei giorni, se si vuole la sicurezza assoluta, o si evita la penetrazione, facendo altri giochi, o si utilizza, insieme al profilattico, un ovulo spermicida, così da proteggersi anche da eventuali fallimenti del metodo.

Che cosa può invece favorire la rottura del profilattico?

La rottura può avvenire se è scaduto, se è stato esposto a lungo a fonti di calore, specialmente d’estate, se la donna usa gel lubrificanti (a meno che non siano idrosolubili), se lo applica lei, e inavvertitamente lo lede con le unghie, se il ragazzo è maldestro e finisce per farlo sfilare o per romperlo. Rotture evidenti sono facilmente riconoscibili: in tal caso, o nel dubbio, come salvataggio, resta la pillola “del giorno dopo” da assumere, su prescrizione medica, entro 72 ore dal rapporto a rischio. Usato in modo intelligente, evitando gli errori che ho citato, il profilattico costituisce un ottimo metodo, sia come contraccettivo, sia come protezione nei confronti delle malattie sessualmente trasmesse. Usarlo con regolarità, sempre, è un gesto d’amore, di rispetto e di  attenzione verso di sé e verso il/la partner.

Approfondimento – Il profilattico protegge davvero nei confronti delle malattie sessualmente trasmesse?

Sì, anche se l’entità di questa protezione (anche per i molti errori d’uso descritti) non può essere quantificata in modo definitivo. La FDA (Food and Drug Administration, l’ente americano per il controllo sui farmaci e i presidi sanitari) ha recentemente rivalutato tutti gli studi che documentino in modo rigoroso l’efficacia del profilattico nella protezione dalle malattie sessualmente trasmesse. Conclusioni? Il profilattico – usato sempre e correttamente – nell’80-90 per cento dei casi previene la trasmissione di:
- Papillomavirus, il virus che causa sia le cosiddette verruche veneree (“creste di gallo”) nell’uomo, e i condilomi e/o le lesioni precancerose del collo dell’utero fino al cancro invasivo nella donna;
- HIV, Human Immunodeficiency Virus, il virus che provoca l’AIDS;
- gonorrea (“scolo”), malattia caratterizzata da germi che causano secrezioni purulente nei genitali nell’uomo e nella donna;
- chlamydia, germe silenzioso che causa infezione delle tube e infertilità fino alla sterilità da chiusura delle tube (ne abbiamo parlato su questa pagina qualche mese fa);
- virus dell’herpes simplex.
Proprio perché la sicurezza della protezione è legata all’assoluta correttezza d’uso, gli esperti di oltreoceano parlano ora di “safer sex”, sesso più sicuro, invece del precedente “safe sex”, sesso sicuro. Il profilattico funziona infatti solo se è usato sempre con assoluta regolarità. Basta un rapporto non protetto a minacciare seriamente la nostra salute, specie d’estate, quando la promiscuità aumenta.

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